L'Inter batte il City in Youth League, Zanchetta: "Per noi conta la crescita dei ragazzi"
Andrea Zanchetta, tecnico dell'Inter U19, è intervenuto ai microfoni dei media presenti, tra cui TMW, dopo il successo in trasferta per 4-2 contro il Manchester City in Youth League: "La soddisfazione è tanta, era una partita complicata e difficile in un ambiente stupendo. Ci stava anche un po' di emozione, era la prima di questa competizione che i ragazzi amano, non c'era niente di facile. Trovavamo una squadra fortissima, esprimono un bellissimo calcio e la loro fisicità è difficile da contrastare. L'essere riusciti spesso ad arginare le loro manovre, a ripartire ed essere pericolosi, soprattutto nel primo tempo perché nel secondo si è fatta un po' più di fatica, ci dà grande forza per andare avanti e migliorare il percorso che abbiamo da fare".
Cosa prova da italiano a vedere strutture come queste?
"Ce le sogniamo, purtroppo sì. Quando vedi questi livelli qui, capisci anche che diventa difficile competere tante volte. Noi siamo fortunati, siamo in una realtà grande e speciale, non ci lamentiamo troppo. È chiaro che entrare in questa specie di paese... Ti fa sorridere".
Cambia l'approccio alla competizione partire contro una squadra forte e vincere così?
"Più sulla competizione che sulla squadra forte. Non li avevamo visti bene, non sapevamo troppo cosa ci aspettava. È più la voglia di giocare la Youth League, il livello è decisamente più alto del nostro campionato e si alzano i livelli di attenzione ed energia. È una bella prova per i ragazzi, che devono capire che il livello va alzato anche in campionato".
Questa prestazione quanto è importante per aggiustare il campionato?
"Non è iniziato male, ma questa gara ci dovrebbe dare una buona consapevolezza. Con i ragazzi si deve andare con i piedi di piombo, non sono adulti e a volte hanno dei picchi positivi, altre volte negativi. Bisogna avere pazienza e dar loro tempo, a volte ne abbiamo poco. Bello il risultato, tutto quello che vuoi, ma abbiamo un bel percorso e degli obiettivi precisi che ci siamo messi in testa, ovvero lavorare sulla crescita dei nostri ragazzi e portarli a un livello più alto di quello a cui sono adesso".
Cosa sta portando di diverso e che cosa le ha chiesto Tarantino?
"Ci dà tranquillità, non mette pressione e questo è un bene per noi e per i ragazzi. Chiaramente dalla Primavera dell'Inter ci si aspetta che il risultato sia abbastanza importante, ma non così fondamentale. Il direttore ci ripete sempre che è molto più importante la crescita dei ragazzi ed è quello che vuole vedere alla fine dell'anno. Di conseguenza i risultati non arrivano in toto, ma 9 volte su 10 arrivano anche quelli".
Questo però cozza un po' con la scelta di tenere tanti 2005.
"Ce ne sono molte con più 2005 di quanti ne abbiamo noi. A parte Berenbruch, nessuno ha avuto grandissimo spazio, devono recuperare terreno. Ogni annata ha una storia a sé, sono valutazioni che si fanno in generale. Non è stata fatta sicuramente per ottenere risultati perché il direttore è lontano da questa filosofia".
Non abbiamo ancora visto bene Thiago Romano e Alex Perez.
"Sono giocatori che vengono da altri paesi, altre mentalità e hanno bisogno di un po' di tempo per capire quello che vogliamo, quello che si fa qui, le priorità che chiediamo. Sono stati impiegati il giusto. Alex Perez veniva da un infortunio grosso, da un intervento, bisognava andare con i piedi di piombo e va valutata bene la situazione, Thiago Romano avrà lo spazio che merita perché ha qualità. Integrarsi con i compagni e con quello che vuole l'allenatore non è una cosa da 15 giorni, richiede tempo, lui deve avere pazienza e noi dobbiamo averne altrettanta".