L'utilità nulla di spostare una partita di 45 minuti. Per "aiutare" la Nazionale
È notizia di oggi la possibilità che, nel turno prima dell'Irlanda del Nord, la Serie A faccia scivolare all'indietro un big match. Quindi non alle 20.45 ma alle 20. In segno di solidarietà per la Nazionale, o questo sarebbe quello che si vorrebbe vendere. Alzi la mano chi pensa che potrebbe cambiare non diciamo qualcosa, ma almeno impercettibilmente il valore di 45 minuti in più o in meno di riposo. Si potrebbe mettere alla sera una gara con nessun Nazionale, volendo vedere. Peraltro l'unico vero big match, se così si può dire, è Fiorentina-Inter. Partite di alto rilievo azzurro praticamente nessuna: volendo si può far giocare il Como a quell'orario, visto che probabilmente sarà in odore di alta classifica.
La realtà è che in Italia si scegliere prima il fine, poi si giustifica il mezzo. Nelle scorse settimane il presidente Simonelli aveva parlato della necessità di spostare la partita serale al massimo alle 20. Giusto o sbagliato che sia, ma cosa cambia? La risposta è semplicissima: nulla. Sono foglie di fico per coprire l'incapacità di rivoluzionare un calcio che pensa di essere il paradigma ma che è stato ampiamente superato dalla Premier e che, se continua così, avrà difficoltà anche con LaLiga, non solo per Real e Barça, oppure Bundesliga.
Insomma, la mossa sarebbe inutile. Così come la partita a Perth, come la Supercoppa in Arabia. Si inseguono i soldi e non la visione complessiva della faccenda. Perdendo di vista il proprio punto fermo, cioè creare una lega sostenibile, equilibrata e divertente.











