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Mignemi: “Mercato imprevedibile. Serie C livellata, servirà precisione chirurgica”

Mignemi: “Mercato imprevedibile. Serie C livellata, servirà precisione chirurgica”TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Serra
Luca Bargellini
Oggi alle 13:34Serie C
Luca Bargellini
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TMW Radio / A Tutta C
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Ospite di TMW Radio nel corso della trasmissione 'A Tutta C', Davide Mignemi ex direttore sportivo di Siracusa, Gubbio e molte altre, ha analizzato i temi della terza serie:

Direttore, ci avviciniamo al mercato di gennaio. Una volta veniva definito “di riparazione”, ma oggi spesso si parla di vere e proprie rivoluzioni. Che finestra si aspetta quest’anno in Serie C?
"Il mercato di gennaio è sempre un terno al lotto. Si definisce di riparazione perché significa che in estate qualcosa non è andato come previsto. Il caso Rimini lo dimostra: l’estromissione ha aperto il mercato con un mese di anticipo e diverse squadre hanno subito colto l’occasione per prendere giocatori importanti, come Lepri e Longobardi, che infatti hanno trovato presto una nuova collocazione. Detto questo, rivoluzionare troppo una rosa non è sempre positivo: a gennaio non scegli su un grande ventaglio di profili, ma sui giocatori che per vari motivi non hanno funzionato altrove. Bisogna essere molto chirurgici nelle scelte".

Nel Girone C ci sono quattro squadre di grandissimo livello: Catania, Benevento, Salernitana e il Cosenza rientrato in corsa. Con valori così livellati, cosa può davvero fare la differenza sul mercato?
"Parliamo di quattro realtà che con la Serie C c’entrano poco, per bacino di utenza e storia. Il grosso del lavoro è stato fatto in estate.
Il Catania parte da una rosa costruita con pazienza negli ultimi anni. La Salernitana invece è stata totalmente ricostruita da zero: è normale che richieda più tempo e che intervenire a gennaio sia più complicato. Catania e Benevento hanno un vantaggio: rose già strutturate e ampie. Il Cosenza, invece, sta facendo molto bene grazie all’allenatore, che ha compattato l’ambiente dopo retrocessione e difficoltà societarie. Credo che loro possano dare continuità al gruppo già esistente".

Girone B: tra gare da recuperare e classifiche sfalsate è un campionato difficile da leggere. Le chiedo di una squadra che conosce bene, il Gubbio. Quest’anno più pareggi, più fatica: cosa sta succedendo?
"Negli anni precedenti eravamo andati oltre i reali obiettivi stagionali. Abbiamo abituato bene tutti, grazie al lavoro svolto. Il Gubbio oggi sta facendo un campionato dignitoso: ha una rosa valida e un presidente molto ambizioso. Credo che abbia tutte le possibilità per migliorare la classifica, stabilizzarsi in zona playoff e togliersi soddisfazioni. Lo auguro di cuore: la piazza lo merita".

A proposito del presidente Notari: è una figura molto passionale, attaccata alla maglia in modo quasi “d’altri tempi”. Quanto conta questo nel calcio di oggi?
"Tantissimo. Oggi, tra proprietà straniere e dirigenze spesso lontane dal territorio, figure come la sua sono sempre più rare. È sempre presente, sempre sul pezzo. In un centro piccolo come Gubbio, il suo impegno è da apprezzare enormemente"

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