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Leao parla di Cardinale: "Mi vuole bene. Mi ha dato il suo numero ma non vorrei disturbarlo"

Leao parla di Cardinale: "Mi vuole bene. Mi ha dato il suo numero ma non vorrei disturbarlo"TUTTO mercato WEB
lunedì 4 marzo 2024, 12:56Serie A
di Tommaso Bonan

Rafael Leao è stato ospite della redazione del Corriere della Sera. Un'occasione per l'attaccante e numero 10 del Milan per raccontarsi a margine della pubblicazione del suo primo libro "Smile". Il portoghese racconta la sua infanzia, i suoi inizi nel calcio, le sue passioni e anche la sua esplosione proprio nel club rossonero. Belle parole anche per il proprietario del Milan Gerry Cardinale, con cui Rafa ha un buon rapporto, e pure per Giorgio Furlani.

Queste le dichiarazioni di Leao su Cardinale, con anche un piccolo retroscena: "Non ci vediamo spesso, ma mi vuole bene, mi aiuta. Mi ha anche dato il suo numero di telefono, ma non l’ho mai chiamato, non vorrei disturbarlo. Anche l’a.d. Giorgio Furlani mi è molto vicino: mi parla anche in portoghese. Gran persona".

Il gol e le sue passioni
Rafael Leao si distingue moltissimo anche per le sue tante passioni extra-campo, che conferma nell'intervista: "Calcio, musica, moda", ma "sono un giocatore prima di tutto". Infatti è il gol che gli rimane in testa e lui, anche se nella prima parte dell'anno non ne ha fatti molti, ne segna sempre di molto belli, come accaduto anche recentemente: "Io amo i gol belli. Certo, vorrei farne sempre di più. Ma io faccio assist, giocate, sono completo. Il calcio oggi è solo statistiche, cifre. E a me non piace. Il calcio è magia, gioia. Mi fa arrabbiare che la gente pensi solo ai numeri. Se fai una brutta partita, ma poi segni, dicono “wow”. Io non sono così. Perché la gente deve divertirsi. E allora mi devo divertire anche io. Sono per la bellezza. L’estetica. Nel calcio, come nella moda e nella musica. Come nell’amore". Un amore così forte per musica e moda che sono elementi che vede nel suo futuro dopo il calcio più dello stesso sport: "Di sicuro quando smetterò di giocare non resterò nel calcio. Sono in questo ambiente già da dieci anni, ho vissuto tante esperienze. Voglio togliermi quel tipo di stress e dedicarmi alla mia famiglia e alle mie altre passioni". Ma per Leao c'è anche la componente della fede che è di primaria importanza: "Sono credente, cattolico, anche se alcuni pensavano che fossi musulmano, forse per il colore della pelle e per le origini africane. Prima andavo sempre a Messa la domenica, ora faccio più fatica perché ci sono le partite. La preghiera fa parte della mia vita". Nel corso della chiacchierata anche alcune considerazioni sul guadagnare soldi e sul razzismo. Sul lato economico: "Sono importanti? Certo, ma non sono la prima cosa. Mio padre non era ricco, ma era felice". Sulla piaga sociale: "Sui social e non solo esiste gente così, purtroppo. E questo è un problema: i razzisti spesso non si rendono nemmeno conto di essere razzisti. Il razzismo è ovunque, purtroppo. Ecco perché noi calciatori dobbiamo provare a fare qualcosa, visto che abbiamo tanta popolarità. Dobbiamo sfruttare questa forza, mandando messaggi. Il Milan è molto sensibile a questo tema. Anche nella vicenda di Magnan a Udine si è visto. Abbiamo fatto bene a comportarci così, giusto uscire dal campo".

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