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Matuidi e l'aneddotto su CR7: "Convinse Benatia a fare una seduta di scarico alle 2 di notte"

Matuidi e l'aneddotto su CR7: "Convinse Benatia a fare una seduta di scarico alle 2 di notte"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 11 luglio 2025, 14:53Serie A
di Daniel Uccellieri

Nel corso della sua lunga intervista a Tuttosport, Blaise Matuidi ha voluto aprire il cassetto dei ricordi, ripercorrendo con emozione i suoi anni alla Juventus.

"La prima immagine che mi viene in mente? Il giorno dell’arrivo alla sede bianconera. Capì immediatamente di trovarmi in un contesto fuori dal comune: la Juve è un’istituzione immensa, con una struttura e un’ambizione incredibili. Avevo lasciato il PSG, ma per me era la prima esperienza fuori dalla Francia".

A volerlo fortemente fu Massimiliano Allegri. "Con lui ho ancora oggi un rapporto speciale: ci siamo scritti proprio l’altro giorno. È un grande allenatore, ma soprattutto una splendida persona. Sapeva come gestire uno spogliatoio di campioni. Con me aveva un approccio quasi paterno, ed è anche grazie a lui se mi sono ambientato così rapidamente".

Poi l’arrivo di Maurizio Sarri, con cui la Juventus vinse comunque lo Scudetto, pur tra qualche difficoltà. "Aveva uno stile diverso, molto esigente dal punto di vista tattico. Non è stato tutto semplice, ma alla fine ha avuto ragione lui: abbiamo portato a casa il titolo. Come ogni allenatore, ha avuto bisogno di tempo per calarsi nella realtà bianconera".

Tra i ricordi più intensi, la convivenza con Cristiano Ronaldo. "Un vero maniaco del lavoro. Una sera, dopo una trasferta, rientrammo alle 2 di notte per recuperare le auto. Noi distrutti, lui no: convinse Benatia ad andare con lui in palestra per fare scarico. Pensai fosse matto (ride). Ma è questo che lo rende unico: non si fermava mai. È il segreto della sua longevità".

Nel cuore di Matuidi anche i suoi compagni di squadra."Eravamo un gran bel gruppo. Il più folle? Pinsoglio, senza dubbio: sempre sorridente, ne combinava di tutti i colori. Mi accoglieva sempre con una canzoncina in francese. E poi c’era Gigi Buffon: un gigante tra i pali, ma umile come pochi".

E poi quella notte al Bernabeu, con il gol del momentaneo 3-0 prima del discusso rigore assegnato al Real Madrid nel finale. "Forse non il gol più importante, perché non bastò per passare. Ma fu una serata in cui volevamo dimostrare al mondo cos’era la Juve, e ci riuscimmo. Quel rigore su Vazquez? Con il Var di oggi magari non l’avrebbero dato. Negli spogliatoi c’era tanta rabbia perché avevamo fatto una partita straordinaria. Segnare tre gol al Bernabeu non era roba da tutti. Allegri ci disse di essere fiero di noi e che avremmo dovuto continuare così in campionato. Sono ricordi che resteranno per sempre con me".

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