Mkhitaryan: "Mourinho litigò con Pinto per me. Presidente dell'Armenia? Chissà"

"Tutto è iniziato dopo il secondo anno a Roma”. Dal palco del Festival di Trento, Henrikh Mkhitaryan ha raccontato il suo arrivo all’Inter, ritardato di un anno rispetto ai primi corteggiamenti: “Ricevetti una chiamata da Ausilio, mi disse che mi voleva all'Inter. A me andava bene, ma volevo che si chiudesse entro il 31 maggio, perché avevo l'opzione di rinnovo. Lui mi disse che doveva prima vendere due giocatori. Io non volevo aspettare senza sapere. Non ci siamo più sentiti.
Dopo la terza stagione parlavo di rinnovo con Tiago Pinto. Lui sapeva che volevo chiudere la carriera a Roma. Magari non mi hanno capito o non mi credevano, volevano fare tutto a modo loro. E allora ho detto di no: 'Per me l'importante è sentirmi importante per voi'. Mi offrivano un contratto di un anno più opzione. Giocammo poi contro l'Inter e io segnai a San Siro. Ausilio mi richiama e mi dice che a quel punto erano sicuri e che Simone Inzaghi mi voleva. Dovevamo ancora giocare la finale di Conference League, ma dissi di sì perché la Roma non era stata molto chiara con me. Mourinho in questo caso non sapeva niente secondo me, o magari a lui dicevano che era tutto a posto. L'allenatore mi voleva, ma al contempo sapevo che Mourinho non poteva rimanere tutta la vita a Roma. Così decisi di andarmene. Mourinho sapendo che non avrei rinnovato si è messo a litigare con Tiago Pinto. Mi disse: 'Parla con me, non con lui così facciamo le cose per bene'. Ma gli dissi che era già troppo tardi".
Si dice tu possa diventare presidente dell’Armenia…
"Non ci sto ancora pensando, non so ancora quanto giocherò. Ci penso ogni giorno: andare avanti o fermarmi? Non voglio avere rimpianti nella mia carriera. Voglio capire cosa fare, non ho ancora deciso. Mai dire mai anche al fare l'allenatore, anche se ora è più no che sì. Per quanto riguarda il fatto di diventare Presidente in Armenia, ancora non ci sto pensando".
