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Montali: "Elkann mi chiamò mentre raccoglievo ciliegie: pensai ad uno scherzo"

Montali: "Elkann mi chiamò mentre raccoglievo ciliegie: pensai ad uno scherzo"TUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Fornasari
Simone Lorini
Oggi alle 09:45Serie A
Simone Lorini

In una intervista a Tuttosport, Gian Paolo Montali ha parlato della sua esperienza alla Juve e della chiamata di Elkann: "Mi sorprese molto. Stavo raccogliendo delle ciliegie: sento il telefono che squilla, pensavo a uno scherzo di uno dei miei amici. John, quando gli descrissi l’attimo, mi disse: “Che bella scena bucolica”. Capii che fosse lui. Corsi a Torino per incontrarlo. Mi convinse a cambiare vita: dovevo rivoluzionare lo stile della società. Mi chiese di creare un progetto a medio-lungo termine, di dare un volto nuovo al club, un’immagine moderna dopo Calciopoli".

E poi? Perché il filo si è spezzato?
"Sarei rimasto, ma fece tutto Blanc: pensava che non potessero esserci tre persone diverse a fare il presidente, l’amministratore delegato e il direttore generale. immaginava che questo ruolo potesse essere ricoperto sostanzialmente da una sola persona. Elkann, però, si comportò da vero manager: si fidò di Blanc, come adesso si sta fidando di Comolli. Prima di andare via, però, gli consigliai di incontrare Beppe Marotta, un uomo di calcio che mancava in quella Juve. Fu lui la chiave per far svoltare il club".

Mentre Marotta approdava a Torino per scrivere pagine storiche della Juventus, Gian Paolo Montali viveva un passaggio cruciale della sua carriera, sfiorando la panchina del Napoli prima di firmare per la Roma. L'ex dirigente racconta che con il club partenopeo era ormai tutto definito, tanto da aver già provveduto alla scelta dell'allenatore e del direttore sportivo. Tuttavia, a far saltare l'operazione fu il complesso nodo dei diritti d'immagine con Aurelio De Laurentiis, una questione che lo lasciò profondamente amareggiato.

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