Parma, Corvi: "Sento spesso Buffon, che emozione vestire la maglia della mia città"
Edoardo Corvi, portiere del Parma, ha parlato a Sky Sport: "Cuesta è un allenatore che si fida molto dei suoi ragazzi e della professionalità, noi lo abbiamo seguito".
Ci racconta che emozioni sta vivendo?
"Da quando purtroppo si è fatto male Suzuki, sono state settimane difficili da un certo punto di vista, perché la gente inizia a parlare di te e del tuo possibile esordio. C'è stata anche la sosta di mezzo, quindi settimane lunghe. Ma ho sempre lavorato con tranquillità, mi reputo un ragazzo sereno: ho dato il massimo in allenamento e la partita d'esordio è andata bene. È un orgoglio indossare la maglia e i colori della mia città, sto vivendo un momento magico".
In campo sembra riuscire a nascondere le emozioni.
"Quando sono in campo penso alla partita e ciò che c'è da fare, lascio da parte le emozioni. Sono concentrato al massimo".
Ha risentito Buffon?
"Lo sento spesso, sempre dopo ogni partita. Sabato ha letto le mie parole, mi ha scritto per farmi i complimenti. Ho un rapporto speciale con lui, devo solo ringraziarlo e seguire i suoi suggerimenti".
Ha messo anche la fascia da capitano.
"Sì, nel secondo tempo con la Lazio quando si è fatto male Delprato ed è uscito. Sono il vice, dopo di lui c'ero io e ho indossato la fascia".
Nel vostro spogliatoio si gioca al Fantacalcio? C'è chi l'ha presa?
"Qualcuno ci gioca, io no. Però non ho chiesto".
Ora il Sassuolo.
"Come dicevo, per me è un grande orgoglio. La reputo una partita speciale, ma come tutte le altre".
Che libro le ha regalato Cuesta per Natale?
"Uno dove si spiega come superare le difficoltà e trasformare gli ostacoli che incontri nella vita in occasioni e opportunità. Ho già iniziato a leggerlo".
Che rapporto avete con Suzuki?
"Buono. È un ragazzo tranquillo come me, molto educato. Mi sono piaciute fin da subito le sue abitudini, il metodo di lavoro e la mentalità giapponese. Non lascia mai nulla al caso, cerco di seguirlo guardandolo e imparando da lui. Quando siamo in campo ci spingiamo a vicenda per migliorarci. Sono molto contento di averlo al mio fianco".
Quanto conta rimanere con i piedi per terra?
"Reputo essere quello che sei la cosa più importante. E io sono uno umile, che lavora e sta coi piedi per terra. Porto un pensiero a quei ragazzi che sperano un giorno di vestire questa maglia e calcare questo stadio. A settembre ho portato la mia maglia a un primo giorno di scuola e per me è un piacere fare queste cose, mi diverte".
Il messaggio più bello ricevuto dopo una partita?
"Non voglio essere banale, ma da Buffon: mi ha mandato un bell'attestato di stima in un messaggio vocale, sottolineando che non gli erano piaciute solo le mie parate".
Cosa la stupisce di Cuesta?
"La sua gioventù, se posso dire così. Anche lui è un ragazzo, si sta dimostrando un lavoratore e un allenatore che tiene al suo gruppo. Lo seguiamo in tutto e per tutto".
Chi è il portiere più forte della Serie A?
"Mi piace Sommer per come imposta la parata e come si muove. Non posso non nominare Svilar, Maignan e Carnesecchi. Cerco di imparare da loro".
Ci pensa mai alla Nazionale?
"Il sogno più grande che un giocatore possa avere ed è anche il mio".
Chi è il più 'rompiscatole' dello spogliatoio?
"Tra i più simpatici direi Begic, che ha una battuta pronta per ogni situazione. Devi saperlo prendere, a volte può essere anche scomodo ma è tanto tempo che sono con lui e so come fare. Mi fa molto ridere".











