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Quante squadre avrà l'Italia? Come funzionerà la classifica? Tutto sulla nuova Champions

Quante squadre avrà l'Italia? Come funzionerà la classifica? Tutto sulla nuova ChampionsTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Titone/BernabeuDigital.com
martedì 20 febbraio 2024, 18:38Serie A
di Ivan Cardia

Al via la nuova Champions League. L'edizione in corso di svolgimento, che si concluderà sabato 1 giugno a Wembley, sarà l'ultima con l'attuale format. Dalla prossima stagione, infatti, entrerà in scena la nuova Champions League, la risposta di ECA e UEFA alle proposte di Superlega, con l'aumento del numero di squadre partecipanti alla fase finale da 32 a 36. Ma questa non è l'unica novità.

Perché riformare la Champions. Partiamo dai motivi che hanno spinto la UEFA a cambiare il format. La competitività della fase a gironi è il primo: con il format attuale, la quinta e la sesta partita sono diventate sempre meno competitive nel corso degli anni. Il secondo riguarda la varietà di incroci: nel modello attuale, ogni squadra durante la fase a gironi può confrontarsi solo con tre avversarie, e partire dalla prima o dalla seconda fascia comporta una grande differenza in termini di vantaggio iniziale. Ampliare la partecipazione: dei 711 club di primo livello esistenti all'interno del perimetro UEFA, a oggi solo 237 partecipano alla fase di qualificazione e 96 alla fase finale delle tre competizioni. Infine, e qui sta quella che si può considerare anche una risposta filosofica all'idea della Superlega, il racconto della competizione. Secondo Nyon, ampliare partecipazione e competizione porta a una maggiore possibilità di raccontare nuove storie, che suscitino maggior interesse tra i tifosi.

Gli obiettivi, in buona sostanza, sono vari: avere una prima fase più competitiva, con più partite di livello top. Quelle considerate tali, nella fase a gironi, mettono di fronte squadre provenienti dalla prima e dalla seconda fascia: oggi sono il 25 per cento delle gare, con la nuova Champions secondo le previsioni UEFA saliranno al 50 per cento. Espandere la partecipazione e aumentare la qualità, è questa l'idea alla base. Inutile dire che crescere l'appeal dovrebbe portare anche a un aumento degli introiti: il maggior numero di gare, che non fa contenti tutti i club, rende invece abbastanza felici le televisioni, la cui risposta sembra positiva.

Cosa cambierà. La maggior parte delle novità sono già note al grande pubblico. La fase a gironi sparirà, le squadre partecipanti alla prima parte della fase finali saranno 36 e le quattro squadre in più arrivano da: una posizione in più alla quinta classifica nel ranking UEFA, una posizione in più da assegnarsi attraverso il "percorso dei campioni" nelle qualificazioni, altre due posizioni in più alle prime nel ranking stagionale UEFA. Le 36 partecipanti alla Champions - il modello sarà pressoché identico per Europa e Conference League - saranno classificate in un modello a lega unica e giocheranno otto partite.

Come si determinano gli incroci. Come adesso, si procederà a sorteggio, con le 36 squadre divise in otto fasce da otto. La prima differenza sarà relativa ai criteri per le fasce: in prima fascia non andranno più i campioni nazionali, ma saranno decise in base al coefficiente UEFA. La seconda riguarda il sorteggio: a ciascun club saranno sorteggiate otto avversarie, due per ogni fascia, che affronterà in quattro gare in casa e quattro in trasferta. Di conseguenza, i club di prima fascia giocheranno due partite contro due club di prima fascia (oggi non è possibile), due contro due club di seconda e via dicendo. A costo di essere ripetitivi: otto partite con otto avversarie diverse, quattro in casa e quattro in trasferta. Non si potranno sfidare squadre provenienti dalla stessa nazione, a meno che - è possibile nel caso per esempio in cui un Paese porti cinque o più club in Champions - non vi siano cinque o più club della stessa nazione nella stessa fascia, per evitare uno stallo nel sorteggio.

Chi passa alla fase a eliminazione diretta. Al termine di queste otto giornate, sarà determinata la classifica unica: ciò significa che una squadra potrà piazzarsi anche sopra o sotto un'altra squadra con cui non ha mai giocato in questa fase della competizione. Per questo motivo, in caso di arrivo a pari punti, non saranno considerati gli scontri diretti - le due squadre coinvolte potrebbero non essersi mai incontrate - ma la differenza reti e poi gli altri criteri abituali della classifica avulsa. Le prime otto accederanno direttamente agli ottavi di finale, mentre le successive sedici si sfideranno nei playoff, in gare di andata e ritorno. Le squadre classificatesi dalla 25^ posizione in più saranno eliminate, senza "retrocessione" in Europa League. Conclusa la fase dei playoff, sarà determinato l'intero tabellone a partire dagli ottavi: il sorteggio avverrà a coppie, per cui per esempio la prima e la seconda classifica saranno poste sui due lati del tabellone (non si potranno incontrare se non in finale) e via dicendo. Non si terrà più il sorteggio relativo ai quarti di finale o alle semifinali, se non per determinare chi gioca la prima partita in casa. L'unico criterio ulteriore rispetto alla classifica, valido però solo per gli ottavi di finale, sarà legato alla necessità di evitare scontri a rischio dal punto di vista geopolitico.

La novità: una settimana in esclusiva per ciascuna coppa. Un'altra novità della nuova edizione sarà legata alla possibilità di vedere la Champions League in campo anche il giovedì. Sulle undici settimane previste per la disputa della fase a girone unico delle tre competizioni, la prima sarà infatti riservata solo alla Champions League, che in quella settimana si giocherà martedì, mercoledì e giovedì. La seconda sarà riservata all'Europa League, in campo mercoledì e giovedì. Nell'ottava si giocherà solo la Conference, soltanto il giovedì. Nelle altre settimane in cui le competizioni si sovrapporranno rimarrà invece la cadenza temporale attuale. Le partite si disputeranno, come oggi, alle 18 o alle 21, tranne nell'ultima giornata che si giocherà tutta in contemporanea.

L'Italia può arrivare ad avere sette squadre in Champions, undici in totale. Il caso è di scuola, soprattutto se si pensa di poter arrivare a undici. L'Italia, grazie al proprio piazzamento nel ranking UEFA, continuerà ad avere quattro squadre qualificate in Champions. Come noto, grazie al ranking stagionale, potrebbe arrivare anche la quinta qualificata: in quel caso, è bene precisarlo, le squadre italiane partecipanti alle competizioni europee salirebbero a otto, dato che il quinto slot premia e non toglie posti. In astratto, poi, potrebbero partecipare alla Champions anche Milan o Roma (vincendo l'Europa League) e Fiorentina (vincendo la Conference): se lo facessero senza essere arrivate almeno quinte in campionato, ecco che la Serie A porterebbe sette squadre nella massima competizione. E c'è di più: se - qui il ragionamento si fa ancora più astratto e complicato - non arrivassero neanche nei primi otto posti, aumenterebbero il numero di squadre italiane partecipanti alle coppe. Il massimo consentito, dalla aritmetica e non dai regolamenti (non è previsto un limite), sarebbe di undici squadre. Difficile, possiamo tranquillamente dire impossibile, arrivarci. Ma con una nuova Champions è bello sognare.

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