Roma-Hellas 3-1, le pagelle: Mayoral sembra Dzeko, Mkhitaryan fa tutto. Illusione Colley

Risultato: Roma – Hellas Verona 3-1
20' Mancini (R); 22' Mkhitaryan (R); 29' Mayoral (R); 62' Colley (H)
ROMA
Pau Lopez 6 - Per l'estremo difensore di casa poco lavoro: dopo un primo tempo in cui l'inattività è alle stelle, di fatto comincia la sua ripresa raccogliendo dalla rete il pallone colpito da Colley.
Mancini 7 - Si mangia Zaccagni in ogni duello che ci ingaggia contro, impreziosisce la sua serata già dagli albori, sbloccando il match. Non perfetto sul 3-1, ma gli si può perdonare.
Smalling s.v. - La sua partita dura poco più di dieci minuti, finché un infortunio alla gamba sinistra lo mette fuori gioco.
(dal 12' Kumbulla 6 - Partita che per lui conta moltissimo, visto che all'Hellas ci è cresciuto e diventato uomo, guadagnandosi il palcoscenico di Roma. Non sfigura).
Ibanez 7 - Quando si fa male Smalling, passa a fare il centrale dei tre. Non si scompone, anzi: non sbaglia più neanche un intervento, non rinunciando però al suo vigore.
Karsdorp 6 - Fin troppo morigerato rispetto alle sue usanze, l'olandese nel felicissimo primo tempo dei suoi si occupa soprattutto di tenere a bada Lazovic. Ogni tanto avanza anche.
(dall'86' Bruno Peres s.v.)
Villar 6,5 - Vera rivelazione di questa prima parte del campionato per la Roma, anche la sua prima partita nel girone di ritorno conferma l'andamento: pulito, attento, preciso.
(dal 71' Cristante 6 - Entra quando la partita è già ampiamente indirizzata, si limita a sbagliare meno possibile. Poco più che il compitino).
Veretout 6,5 - Sicuramente poteva risultare un filo più preciso in alcune situazioni offensive, ma con altrettanta certezza si può dire che non si sia risparmiato neanche per un attimo.
(dall'86' Diawara s.v.)
Spinazzola 6,5 - Motorino inesauribile, i suoi compagni sanno che a sinistra c'è un appoggio sicuro. Arriva anche una volta davanti a Silvestri, ma gli manca l'istinto del killer.
Pellegrini 6,5 - C'è il suo zampino sia nel primo che nel secondo gol: serve l'assist sulla testa di Mancini, poi è dalla sua splendida volée che il pallone arriva a Mayoral. Unico neo il giallo: salterà la Juve.
Mkhitaryan 7 - Ah, quant'era mancato! Fonseca se ne accorge in occasione del gol del raddoppio, una vera raffinatezza balistica. Totale, in ogni veste: crea, ispira, cuce e segna pure.
Mayoral 7 - Ha l'arduo compito di cancellare l'invadente ombra di Dzeko, e questa sera, c'è da giurarci, nessuno o quasi si sarà accorto dell'assenza. Disturbo decisivo sull'1-0, e gol del tris: si candida a sostituto.
(dall'86' Carles Perez s.v.)
Allenatore: Fonseca 7 - La Roma ci mette un po' ad ingranare le marce a lui più care, e quando lo fa non c'è partita: il Verona viene letteralmente spazzato via nell'arco di appena nove minuti grazie alla potenza di fuoco dei suoi. Il Fattore M (Mancini, Mkhitaryan e Mayoral) gli regala i tre punti ed una notte finalmente serena, del tutto. Neanche il gol di Colley dopo un'ora, infatti, sposta più di tanto gli equilibri di una partita che già all'intervallo era pienamente nelle sue mani.
HELLAS VERONA
Silvestri 5,5 - La giocata difensiva di Ceccherini sul colpo di testa di Mancini lo trae in inganno, e a quel punto nulla può per opporsi. Mayoral disinnesca la sua uscita temeraria e apparecchia per Mkhitaryan, trafiggendolo qualche minuti più tardi dopo una respinta centrale.
Dawidowicz 5 - Fatica a trovare contromisure quando l'onda giallorossa monta sul suo lato: Spinazzola è uno stantuffo, lui non capitola ma qualcosa inevitabilmente concede. Serata non indimenticabile.
Gunter 5 - La voragine che si spalanca nella difesa gialloblù in occasione del raddoppio della Roma ha origine da un suo mancato intervento in zona centrale. Peccato, perché le premesse iniziali sembravano di tutt'altra foggia.
Ceccherini 5,5 - Meno propulsione e più attitudine difensiva: questa la riflessione che induce Juric a preferirlo inizialmente a Dimarco. Lui rientra dall'infortunio con carattere, che si rimesta a qualche disattenzione qua e là. Il velo (non voluto) sulla zuccata di Mancini mette fuori causa Silvestri.
(dall'80' Udogie s.v.).
Faraoni 5 - Poche, pochissime discese, anche perché l'esuberanza di Spinazzola gli impone di restare piuttosto abbottonato. Perdipiù rimedia un giallo al ventitreesimo, che condiziona inevitabilmente la sua partita.
(dal 57' Dimarco 6 - Quantomeno ci prova: mette un po' di brio).
Tameze 5 - Qualche buona giocata appena abbozzata, poi una spola affannosa tra i due fuochi del centrocampo giallorosso (Veretout e Villar). Alla distanza cala e non garantisce quell'impatto fisico che Juric pretende da lui invano.
Ilic 5 - I valori dell'avversario amplificano gli effetti dell'assenza di un vero interditore in mezzo al campo. Juric ne incensa le doti e ne ha ben donde, ma la fragilità nei duelli fisici è uno scotto che paga caro questa sera.
(dal 56' Bessa 6 - Buon ingresso: serve l'assist a Colley).
Lazovic 5 - Gli affondi sulla sinistra si concludono sistematicamente con un nulla di fatto. La connection quasi telepatica con Zaccagni, che fu una delle armi più taglienti lo scorso anno, questa sera non decolla.
Barak 5 - Leggero in marcatura su Mancini, che gli mangia in testa e sblocca il parziale. Pochissimi ricami sulla trequarti: spento e imbottigliato nel traffico, un po' come il resto dell'attacco.
Zaccagni 5,5 - Nel ciclone del primo tempo è forse l'unico che prova ad ispirare qualche giocata. Da soli, però, è tutto più difficile, e lui finisce per predicare nel deserto.
(dal 57' Colley 6,5 - Regala un'illusione: primo gol in A).
Kalinic 5 - Juric scioglie il dilemma Kalinic-Lasagna puntando forte sull'elemento rivalsa che pende a favore del croato. Una scommessa per non paga, perché l'ex giallorosso pare disorientato, isolato e mai pericoloso in zona gol.
(dal 46' Lasagna 5,5 - Tante attenuanti, ma lo si vede poco: solo nell'extra-time).
Allenatore: Juric 5 - Lo sguardo stranito a bordocampo è espressione fedele di un sentimento inevitabile questa sera: la squadra è irriconoscibile, soprattutto nel primo tempo. Poi reagisce, con carattere, ma è troppo tardi.
