Rosenthal: "Non andai a Udine per le scritte. Italia-Israele? Gli azzurri sono superiori"

Una storia mai iniziata. Quella di Ronny Rosenthal all'Udinese. L'ex attaccante israeliano di Liverpool e Standard Liegi nel 1989 fu acquistato dai friulani ma alla fine non firmò mai il contratto. In città ci furono anche delle scritte anti-semite "Rosenthal go home" che però, racconta ai taccuini dell'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, non furono la causa del mancato acquisto: Ma no, l’Udinese cambiò idea per due motivi: il primo era un problema alle vertebre. Il secondo, e più importante, è che nel frattempo il club era riuscito a prendere Balbo".
A Udine, l'ex giocatore ha raccontato che "venne trattato benissimo. Mi dissero dopo, delle scritte. Ma questa storia ha un lieto fine: l’anno dopo sono andato al Liverpool". Oggi al Bluenergy Stadium ci giocherà la sua Nazionale contro gli azzurri di Gattuso in un clima blindato: "Per altre ragioni, delle quali non vorrei parlare. Lo sport e la politica devono restare distinti".
Venendo al campo "l’Italia è superiore - conclude -. Noi siamo un piccolo Paese senza grandi strutture e più di tanto non possiamo fare. Il problema non è la mancanza di talenti: guardate Gloukh o Solomon. La verità è che non siamo abituati a costruirli come atleti. Se non hai il passo e l’intensità giusti, non arrivi ad alti livelli".
