Sliding doors Comolli: era l’uomo scelto da RedBird per guidare il nuovo Milan

Juventus-Milan non sarà una partita come le altre per Damien Comolli. Alla fine, il dirigente francese è arrivato in Serie A, da direttore generale bianconero. Più di un anno prima, però, era già stato vicino proprio ai rossoneri, che avevano individuato in lui l’uomo giusto per guidare il nuovo corso del Diavolo: tutto nasceva, seppur in via indiretta, da Billy Beane, mister Moneyball. Consigliere o meno, è certo il fascino su Gerry Cardinale, come pure la fiducia negli algoritmi di Comolli, che infatti RedBird aveva già chiamato a Tolosa.
La fumata nera nel segno di Zlatan. Dopo i contatti con Cardinale, e la scelta che sembrava dietro l’angolo, ecco il passo indietro ad aprile 2024. Niente Comolli, sarebbe stato Ibrahimovic l’uomo al centro del progetto rossonero dal punto di vista sportivo, con l’ad Giorgio Furlani non più in bilico ma destinato a un ruolo più confacente alle sue esperienze pregresse, e una struttura sportiva tutta attorno all’ex centravanti. Il modo di tenere tutto insieme, anche se non è andata benissimo: emblematica la chiamata di Jovan Kirovsky, ex ds dei Los Angeles Galaxy, per guidare il progetto Under 23. Scelta di Ibra, sconfessata dal campo.
Un anno dopo, gli equilibri di casa Milan sono nuovamente cambiati. Non più affidandosi a Comolli, che nel frattempo è rimasto a Tolosa e infine è approdato a Torino. Furlani ha mantenuto la sua centralità sotto diversi punti di vista e, dopo un anno deludente a 360°, Ibra è finito apparentemente un po’ in disparte. Fino a un certo punto, considerato che è stato sponsor dell’arrivo di Igli Tare - e quindi anche di Max Allegri - come pure dell’eventuale grande ritorno Galliani. Tante teste, meno quella di Comolli, oggi avversario.
