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Speciale panchine - Il bilancio di Pirlo alla Juve: flop europeo, dolceamaro in A. Due mesi decisivi

Speciale panchine - Il bilancio di Pirlo alla Juve: flop europeo, dolceamaro in A. Due mesi decisiviTUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
venerdì 26 marzo 2021, 06:45Serie A
di Simone Dinoi

La stagione 2020/21 è pronta al rush finale che, dal primo weekend di aprile, avrà il via per concludere quella che è stata una delle annate più difficili per tutto il panorama calcistico: denso di impegni ravvicinati, con una preparazione estiva quasi assente, con pochi allenamenti quotidiani nelle gambe e con gli stadi svuotati dal calore dei tifosi. A rendere ancor più complicata la stagione della Juventus, la scelta di cambiare guida tecnica abbandonando la linea della continuità e affidandosi alla prima esperienza da allenatore di Andrea Pirlo. Ed è già possibile, in attesa del completamento delle competizioni rimanenti, tracciare un primo bilancio dell’esperienza dell’ex centrocampista sulla panchina della Vecchia Signora.

IL PRIMO TITOLO - Il 20 gennaio, tre giorni dopo la dolorosa sconfitta di San Siro contro l’Inter, la Juventus ha alzato al cielo di Reggio Emilia la sua nona Supercoppa italiana superando 2-0 il Napoli grazie alle reti di Ronaldo e Morata. Vittoria che è coincisa con il primo trofeo da allenatore, alla prima occasione utile, sollevato da Andrea Pirlo. Una reazione da squadra dopo il brutto K.O. contro i nerazzurri, una soddisfazione e un ricordo da custodire nel prosieguo della carriera.

FALLIMENTO EUROPEO - Dal dolce del primo titolo, all’amaro della cocente eliminazione agli ottavi di finale di Champions League contro il Porto. Un sorteggio innegabilmente fortunato ma gettato al vento da tre tempi di gioco su quattro, fra l’andata del do Dragão e il ritorno dell’Allianz Stadium, approcciati, e giocati, nel peggiore dei modi possibile. E così la Juventus ha fallito ancora una volta in campo europeo mancando l’obiettivo minimo stagionale dei quarti di finale e vanificando una buona fase a gironi, resa ottima con la vittoria schiacciante del Camp Nou contro il Barcellona valsa il primo posto del girone.

FINALE DI COPPA ITALIA, CHIMERA SCUDETTO - Fino ad arrivare al campionato dove è sufficiente mettere sul piatto un dato che spiega alla perfezione le difficoltà e il distacco in doppia cifra dalla vetta della graduatoria della Serie A: mai la squadra di Andrea Pirlo è riuscita a collezionare tre vittorie consecutive. L’ultima striscia chiusa dalla sconfitta interna contro il neopromossa Benevento che avrebbe, per la prima volta stagionale, potuto regalare il poker di successi. Scudetto che a undici gare dalla fine della Serie A è ormai una chimera e situazione di classifica che obbliga la Juventus a dare uno sguardo alle inseguitrici per non farsi trascinare da un’inaspettata lotta per i posti Champions. Nota lieta il raggiungimento della finale di Coppa Italia dopo aver superato, in successione, Genoa, Spal e soprattutto Inter in un accesissimo doppio confronto vinto dalla Vecchia Signora. Il 19 maggio l'ultimo appuntamento della competizione contro l'Atalanta di Gasperini con l'obiettivo, ça va sans dire, di aggiungere il trofeo in bacheca e rendere meno amara la campagna italiana 2020/21.

DUE MESI PER LA CONFERMA - Coppa Italia e, soprattutto, qualificazione alla prossima Champions League che non significherebbero automatica conferma per l'annata seguente: per un futuro insieme serve far vedere miglioramenti sul campo e incisione sull’emotività dei calciatori che troppo spesso hanno peccato di sufficienza complicando, e spesso vanificando, il buon esito degli incontri. Aprile e maggio saranno così decisivi per comprendere quello che sarà della Juventus e di Andrea Pirlo.

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