"Ti aspettiamo a Milanello". Hauge, ricordi da ex Milan: "Era Paolo Maldini in videochiamata"
"Giocare in casa nostra è complicato: ottomila tifosi passionali come pochi, temperatura sottozero, il vento che taglia il campo sintetico. E anche la neve. Chi arriva da fuori può rimanere sorpreso". Parola di Jens Petter Hauge, ala sinistra del Bodo/Glimt e prossimo avversario della Juventus in Champions League, intervistato dalla Gazzetta dello Sport. E per rendere l'idea di come giochi la squadra norvegese, l'ex Milan ha usato degli esempi: "L'Atalanta di Gasperini per l'intensità, l'Athletic Bilbao per il forte senso di appartenenza che ci lega: siamo tutti, o quasi, ragazzi della Norvegia del nord".
Hauge però in Italia ha giocato, nella stagione 2020/21 e con la maglia del Milan indosso, con 18 presenze in Serie A. Allora la squadra riuscì a qualificarsi in Champions League dopo una lunga assenza, ma fu in Europa League che Jens catturò l'attenzione della dirigenza meneghina. Nei preliminari giocati a San Siro contro i norvegesi: "Prima un assist, poi la rete del 2-3: perdemmo ma ci divertimmo. Ricordo il caos del dopo gara, il ds che mi disse: 'Jens, ti vogliono'. Il telefonino si riempiva di messaggi e, poche ore dopo, ero un giocatore rossonero".
Il calciatore classe '99, in conclusione, ricorda anche di una telefonata con un'icona storica del Milan: "'Jens ti aspettiamo a Milanello', stavolta era Paolo Maldini in videochiamata al cellulare. Emozioni e sensazioni uniche, facevo fatica a capire cosa mi stesse accadendo".













