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TMW RADIO - Birindelli: "Il limite della Juve è a centrocampo. Temo che Kean sia un Balotelli-bis"

TMW RADIO - Birindelli: "Il limite della Juve è a centrocampo. Temo che Kean sia un Balotelli-bis"TUTTO mercato WEB
mercoledì 1 settembre 2021, 19:05Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
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Alessandro Birindelli intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'ex difensore Alessandro Birindelli ha così parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Allegri ha detto di essere a disposizione fin dal primo giorno perché riteneva che la rosa ci fosse. Senza Ronaldo la Juventus perde qualcosa di importante in fase realizzativa, vedendo soprattutto i numeri di Morata negli ultimi anni. Oltre che tecnico-tattica è una questione numerica, di gol che possono venire a mancare. Bisogna capire società e staff tecnico che obiettivi si siano prefissati".

Dybala avrà più responsabilità?
"Potrà giocare qualche metro più avanti, come preferisce lui e dove può essere determinante per la qualità nello stretto che lo rende imprevedibile. Questo è un ruolo che gli si addice, l'Allegri-pensiero è di riportare Dybala in quella zona di comfort".

Manca un regista?
"Il limite della Juventus è proprio in mezzo al campo, non vedo il centrocampista moderno, che abbia gamba, corsa, aggressività, attacco in avanti e inserimenti con gol nelle proprie corde. Rabiot e Bentancur, quando devi scardinare le difese, fanno un po' più fatica a far girare velocemente la palla".

Si potranno vedere Chiesa e Kulusevski in campo insieme?
"Kulusevski è un giocatore che mi piace tantissimo anche se lo scorso anno non ha fatto vedere grandissime cose. Può convivere con Chiesa perché ha l'intelligenza tattica per fare anche altri ruoli: è un percorso di crescita".

Che ne pensa dell'innesto di Kean?
"Spero che migliori nella gestione personale dell'atteggiamento e della disponibilità. Le sue qualità le conosciamo tutti ma non vorrei trovarmi davanti ad un Balotelli-bis. Spero di sbagliarmi... Se la Juventus è andato a ricercarlo fortemente, però, è perché pensa sia cresciuto".

Quindi può essere un rischio?
"Per me sì".

C'è la sensazione che il biennio Sarri-Pirlo venga considerato un errore?
"Si sono accorti di aver perso un'identità in questi due anni, sia di società che di squadra. Riportando a casa elementi che conoscessero le richieste della società volevano ritrovarle: quello è il primo lavoro che sta facendo Allegri. Cerca di lavorare più sulla testa che sulle gambe".

Come lo giudica quel dialogo Allegri-Chiellini nel finale della partita con l'Empoli?
"Stanno cercando di diventare squadra, cosa persa negli ultimi due anni. Si vede quando una squadra è legata insieme in campo, gli errori capitano ma non perdi mai l'identità. La Juventus deve ritrovarla. Deve esserci l'abitudine nei calciatori a fare quella corsa in più che possa poi trascinare tutto il resto, che permetta a tutti di sentirsi importanti".

Cutrone e Pinamonti possono conquistarsi l'Empoli?
"A Empoli sono bravi nel far crescere i giovani ed inserirli gradualmente, formando gruppi-squadra composti da gente giovane e altra più esperta o chi viene da annate poco brillanti che però lì trova quell'ambiente in cui ritrovare la serenità persa".

Che ne pensa della Fiorentina?
"Gonzalez è tra i top nel suo ruolo e Vlahovic è uno dei migliori centravanti d'Europa. Insieme, questi due, sono imbarazzanti: una forza e una qualità eccezionali".

Cosa manca ancora a Vlahovic?
"Ha capito che stando alla Fiorentina giocherà per un campionato intero, con un allenatore che gli permetterà di arrivare tante volte in fase realizzativa. Ha capito che deve darsi da fare nell'immediata riconquista della palla. La Fiorentina ci farà divertire e sarei contento per la piazza di Firenze che se lo merita".

Qualcuna delle grandi l'ha convinta in particolare sul mercato?
"Vedo un Mourinho molto motivato e questo mi spaventa... Negli ultimi anni lo vedevo più passivo, meno a suo agio. La Roma lo sta stimolando: lui è bravo a farsi seguire e la squadra lo sta facendo, questo ha portato già risultati. Sono curioso di vedere anche il Napoli del mio amico Spalletti: la squadra c'è, qualche singolo che era stato sotto i riflettori sembrava aver perso stimoli ma Luciano ha fatto capire bene loro che non se ne andranno e che devono rimboccarsi le maniche. Al suo Napoli serve uno come Petagna, poi".

Con un Emerson Palmieri sarebbero stati i favoriti?
"Se lo sono stati negli scorsi, non vedo perché no. I giocatori sono quelli, serviva rivitalizzare un ambiente un po' appiattito e su questo Luciano sa come fare".

Vede già qualcuna più attardata nella corsa Champions, o in generale per l'Europa?
"No. Anzi, ripeto: devo dire che mi stuzzica la Fiorentina... Complimenti alla società che ha fatto un mercato importante e inserito giocatori giusti".

Berardi alla fine è rimasto al Sassuolo: con che testa ripartirà?
"Tolta un po' di amarezza e mugugni di due-tre giorni, capirà che è un anno importante per la Nazionale: rischiare, facendo le bizze e poi pagandone le conseguenze, non gli è utile. Potrà esserci rimasto male perché pensava di essere ceduto, ma il Sassuolo aveva detto che non avrebbe svenduto nessuno: evidentemente non sono arrivate proposte che rispecchiassero i desideri della società".

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