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TMW RADIO - Carboni: "La Juventus ora ha meno panchina ma un undici più competitivo"

TMW RADIO - Carboni: "La Juventus ora ha meno panchina ma un undici più competitivo"TUTTO mercato WEB
mercoledì 2 febbraio 2022, 19:05Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
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Amedeo Carboni intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'ex difensore Amedeo Carboni è intervenuto in diretta su TMW Radio, durante la trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: “Dalla Sampdoria in giù sono tutte a rischio. Intanto però è arrivato un giocatore importantissimo come Sensi, che ha voglia di riscatto e darà un contributo notevole. Non sarà facile ma vedo squadre peggiori”.

In che mani andrà la Sampdoria?
“Non so chi ci sia dietro oggi, con Lanna a capo, ma dipenderà da come finirà la stagione. Questi 4-5 mesi servono non solo a rimanere in A ma a cambiare tutto. Spero i giocatori capiscano la difficoltà del momento”.

Che giudizio dare oggi sulla Roma?
“Sono nel mezzo, ora bisogna capire se andranno avanti o rimarranno mezza sorpresa. Ora è arrivato Oliveira, spero dia sicurezze anche se per me il centrocampo della Roma non stava andando male. Come squadra la Roma può fare tutto con tutti”.

La Juventus è in lotta Scudetto?
“Vanno viste anche le altre, ma di tre centrocampisti che sono andati via ne è arrivato uno solo, da scoprire. Mi sembra che Allegri rispetto al suo primo ciclo Juve abbia perso i gol del centrocampo. Può darsi però che con Vlahovic ci sia meno panchina ma più competitività negli undici-quattordici”.

Un tridente Morata-Vlahovic-Dybala è possibile?
"Ho dei dubbi che Allegri giochi con due attaccanti più Dybala ma, considerando che a Morata piace muoversi e sacrificarsi, è anche possibile. L'unica certezza davanti, oggi, è però solo Vlahovic".

Perché si hanno certi giudizi di Morata nonostante il suo curriculum?
"Nell'ambiente del calcio, lo dice il passato e il presente, è un giocatore molto considerato. Poi però subentra un fattore, nel suo caso credo caratteriale: ha bisogno di un certo ambiente, forse soffre troppo la pressione e non è un trascinatore. Dovrebbe essere la punta di diamante, ma ha degli alti e bassi: soffre più caratterialmente che a livello tecnico, non è uno che si arrabbia o si fa dare palla. Come se non riuscisse a ribellarsi alla delusione".

Si aspettava di più da Xavi a Barcellona?
"Dal mio punto di vista non è stata una grande scelta per una società che sta cambiando, che ha problemi economici. Di sicuro però col movimento che c'è, non puoi dare la colpa all'allenatore. Il vero obiettivo, adesso, sarà entrare nelle prime quattro e quindi in Champions".

Il mercato del Valencia fotografa il loro momento?
"Rispecchia l'andamento della società, c'è una piena contestazione da parte dei tifosi. Quattro-cinque anni fa è arrivata in pompa magna la nuova proprietà, con acquisti anche sopra il valore e le possibilità, cacciando però un allenatore come Marcelino: ora vogliono entrare in Champions ma non è facile, anzi. Spero che la classifica non peggiori".

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