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Torino, Gineitis: "Felice della fiducia e del rinnovo. Ecco cos'è cambiato con Baroni"

Torino, Gineitis: "Felice della fiducia e del rinnovo. Ecco cos'è cambiato con Baroni"TUTTO mercato WEB
Gvidas Gineitis
Oggi alle 09:23Serie A
di Elena Rossin
fonte Torinogranata.it

Il centrocampista granata Gvidas Gineitis ha parlato da Prato allo Stelvio, sede del ritiro del Torino. Queste le sue risposte ai giornalisti presenti tra campo e mercato:

Il ritiro sta per finire, com’è stato? Negli allenamenti l’abbiamo vista posizionato sulla trequarti: è Baroni che l’ha messa lì?
"Buongiorno, è stato bello passare qui 12 giorni, abbiamo lavorato tanto con tutta la squadra. Nel calcio moderno bisogna saper giocare in ogni posizione, come avevo fatto anche l'anno scorso che avevo anche giocato da esterno. Se il mister mi farà giocare da trequartista esterno, io lo farò per la squadra".

Lei ha fatto da apripista tra i ragazzi della nuova generazione del settore giovanile: Njie, Perciun, Dembélé e altri che si stanno imponendo in prima squadra. Sente questa responsabilità mista all'orgoglio, di aver avviato questo percorso e di rappresentare la “meglio gioventù” del Toro?
"È sempre bello quando sei forse il primo dal settore giovanile che arriva in prima squadra e poi gli altri capiscono che è possibile arrivare dal settore giovanile in prima squadra. Adesso dal settore giovanile arrivano tanti ragazzi in prima squadra e dimostrano di poter giocare anche in Serie A".

Poco tempo fa ha firmato il terzo rinnovo in due anni, ulteriore riconoscimento da parte della società nei suoi confronti, è un punto di partenza per lei?
"Sì, per prima cosa sono molto contento di aver rinnovato il contratto con il Torino. Continuerò a lavorare ogni giorno dando sempre il massimo come ho sempre fatto. Ogni volta quando firmo un contratto per me è una ripartenza per andare ancora più in su e spero di dare ogni anno il massimo".

Baroni le ha chiesto di fare qualcosa di particolare magari nei movimenti? Avete già parlato di queste cose?
"No, il mister forse mi vedrà dove mi sento meglio. Per il momento ho giocato da trequartista e anche un po' da esterno. Parto largo per poi andare in mezzo. Il mister poi deciderà dove mi può mettere, da mezzala o da mediano oppure da esterno o anche da trequartista. Non so esattamente in che ruolo giocherò".

Ma lei ha una preferenza?
"In mezzo al campo".

Il 4-2-3-1 è il sistema di gioco con cui avete finito il campionato scorso, e adesso lo utilizzate ancora, ma quali sono le differenze più grandi rispetto a prima? Su cosa state lavorando di più e cosa vi richiede Baroni? È un Torino diverso a livello tattico?
"Il mister ci chiede sempre di dare il massimo, di giocare su ogni palla, di andare in verticale e poi uscire sugli esterni".

Vi chiede anche di tenere la palla il più possibile in modo da far stancare gli avversari e correre meno rischi. Serve quindi anche molta qualità per fare tutto questo?
"Sì, in questo ritiro stiamo lavorando su questo. Sul possesso palla, sulla costruzione per fare meglio in ogni partita".

In squadra tutti i centrocampisti hanno grandi qualità offensive, sapete inserirvi e tirare, ma per avere il giusto equilibrio in certe situazioni serve anche avere maggiore protezione, come riuscite a gestire le due fasi visto che come lei anche Casadei e Anjorin hanno caratteristiche offensive?
"Non saprei come rispondere a questa domanda".

La riformulo, i centrocampisti centrali hanno qualità soprattutto offensive quindi la squadra in fase difensiva potrebbe avere qualche problema, come riuscite a trovare il giusto equilibrio con la fase difensiva?
"Stiamo lavorando anche su questo in modo da poter difendere e attaccare. Ogni giocatore deve saper fare le due fasi e noi centrocampisti dobbiamo sia attaccare sia difendere a seconda delle situazioni di gioco".

Lei l’anno scorso è stato l’uomo dai gol pesanti, alla Fiorentina al Milan e alla Lazio, si è posto per questa stagione un numero di reti da realizzare magari facendone più di tre?
"Cerco di fare ogni anno il meglio quindi proverò a fare più gol di quelli che ho fatto l'anno scorso"

Ha parlato con Biraghi delle punizioni visto che anche lei ha un buon sinistro e potrebbe tirarle?
"Ancora no, però penso che ne parleremo".

Dove si vede fra cinque anni? Oppure cosa sogna per il futuro?
"Adesso non guardo a niente e penso solo come fare al meglio ogni giorno e poi vediamo cosa succederà anno dopo anno".

Ma c’è un sogno che fin da bambino voleva realizzare?
"Da bambino sognavo di giocare da professionista in Serie A o in altre squadre o leghe".

Lei ha avuto una crescita impressionante, molto rapida in relazione alla sua età per cui avrà ricevuto tanti messaggi da tanti allenatori, direttori sportivi anche in patria. Qual è il messaggio da parte di un grande maestro di calcio che più le è rimasto impresso?
"Non ricordo. Non saprei come rispondere a questa domanda".

Giovedì sera è arrivato Ngonge quando avevate già ampiamente finito di cenare. Avete avuto modo, magari la mattina dopo o nelle ore successive, di interagire con lui?
"Giovedì è arrivato troppo tardi quindi ci siamo visti solo la mattina a colazione, poi facendo fisioterapia e nelle ore successive. Lo abbiamo salutato e avremo modo di conoscerlo meglio nei prossimi giorni".

Ha fatto tanti passi in avanti, è migliorato su tantissime cose e ha trovato anche il feeling con la porta. Ma qual è l'aspetto sul quale deve ancora crescere?
"Penso di dover crescere a livello fisico. E poi nello stare tranquillo quando ho la palla, nel leggere le fasi di gioco e non sbagliare i passaggi semplici. È su questo che lavorerò quest'anno".

La società può ambire al salto di qualità che manca?
"La società ha fiducia in me ed è per questo che mi ha rinnovato il contratto. Sono certo che è felice e spero che arriveranno tanti altri ragazzi in prima squadra”.

E che si faccia anche questo salto in più?
“Sì, certo".

Fra i ragazzi con cui ha giocato e che in questi mesi sono stati aggregati alla prima squadra chi l’ha colpita di più?
"In tanti sono arrivati dalla Primavera alla prima squadra e se fanno questo passo in avanti significa che hanno qualcosa per giocare in Serie A".

Ma c’è qualcuno, magari fra Cacciamani e Gabellini, che l’ha colpita maggiormente?
"Cacciamani, Gabellini e tutti quelli che sono con la prima squadra".

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