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Tudor aspetta il mercato: David è chiamato a prendersi la Juve. E non solo lui

Tudor aspetta il mercato: David è chiamato a prendersi la Juve. E non solo luiTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 13:15Serie A
di Ivan Cardia

Un gol. A oggi, è questo il bilancio dei nuovi acquisti estivi della Juventus, attesa questa sera dal secondo impegno in Champions League sul campo del Villarreal. Lo ha realizzato Jonathan David, che a meno di sorprese sarà schierato nuovamente titolare da Igor Tudor al centro dell’attacco, in quella che sulla carta sarebbe la sua posizione prediletta. Un nuovo attestato di fiducia nei confronti di quello che, minuti alla mano, è il centravanti più impiegato dal tecnico croato: 233’ in campo, contro i 230’ di Dusan Vlahovic - che di gol ne ha segnati quattro - e i 183’ di Lois Openda, ancora a secco.

Un canadese in missione. E l’obiettivo è prendersi la Juventus. Arrivato a parametro zero, l’ex Lille è stato accolto come un grande colpo di calciomercato, e in effetti negli anni a lui si sono interessate più o meno tutte le big d’Europa, anche se molte si sono defilate per i costi delle commissioni, che non hanno invece spaventato il dg bianconero Damien Comolli. In tre delle sue prime cinque uscite juventine, David è stato impiegato da titolare: l’ultima gioia risale alla prima giornata, gol nel 2-0 casalingo sul Parma. Poi, complici un paio di panchine e l’adattamento non troppo felice a trequarti con il Dortmund, non si è rivisto quel realizzatore che dovrebbe far dormire sonni sereni in un futuro senza Vlahovic, in scadenza di contratto e in rotta di collisione con la società, se non fosse che segna come nessun altro.

Non solo David. Il discorso, però, si estende anche ad altri nuovi acquisti dell’ultima sessione di mercato. A partire dal già citato Openda: ha chiarito di sentirsi un nove e Tudor è sostanzialmente d’accordo, ma i centravanti segnano e questo è un tema. In appoggio, avrebbe senso come concorrente a Kenan Yildiz, se non fosse che il turco è praticamente intoccabile e al massimo può riposare di tanto in tanto, non certo essere messo in discussione. Creare un ecosistema che funzioni è la sfida da vincere per l’allenatore della Juve, anche nel caso di Edon Zhegrova: i numeri da street football non si discutono, ma dal kosovaro ci si aspetta che, una volta aumentato un minutaggio che lo vede fermo ad appena 36’ di impiego, faccia vedere l’arrosto dietro il bellissimo fumo. Nel frattempo, all’Estadio de la Cerámica dovrebbe toccare a Teun Koopmeiners, oggetto misterioso da più tempo e a caccia del rilancio. Anche perché da solo è costato quanto David, Openda e Zhegrova messi insieme.

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