Udinese, Inler: "Brenner ci può dare tanto. Sette punti? Come diceva Guidolin: 'stin calmuz'"
In una intervista concessa al Messaggero Veneto, il responsabile dell'area tecnica dell'Udinese Gökhan Inler ha parlato così del suo nuovo ruolo: "Avevo due opzioni: quella del tecnico e quella del direttore sportivo. Ho scelto la seconda perché è un ruolo nel quale puoi cogliere gli aspetti che possono sembrare meno importanti ma che in realtà, secondo me, diventano comunque decisivi. Il tecnico, invece, deve avere praticamente tutto sotto controllo. Il mio compito è quello di semplificare il lavoro al mister e ai giocatori".
Brenner, dopo il gol con il Como, è venuto a cercarla in panchina. Non può essere un caso...
"Con lui ho cominciato a parlare dal primo giorno di ritiro. Era reduce da un brutto anno pieno di infortuni e ha fatto un salto in avanti molto positivo. È motivato e ha capito che questo è un gruppo nel quale si lavora tutti assieme. Ha imparato l’italiano, dopo il gol è venuto a ringraziarmi ma siamo solo all’inizio, il suo vero potenziale deve ancora esprimerlo".
Ai suoi tempi nello spogliatoio Guidolin sulla lavagna scriveva, aggiornando il dato, i punti che mancavano alla salvezza. Oggi c’è scritto meno 33?
"No, ma abbiamo in testa qualcosa che coinvolga il gruppo squadra sia in spogliatoio sia nel percorso dallo stadio ai campi di allenamento». Sette punti in tre partite. Sempre Guidolin avrebbe detto: “Stin calmuz”. Conosco bene la serie A, ogni partita è complicata, però se abbiamo conquistato sette punti significa che abbiamo lavorato bene, ma non basta. Il futuro devi conquistartelo, quindi sì, “stin calmuz” come diceva Guidolin".