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Venezia, Cardinaletti: "Il Penzo potrebbe essere già pronto per lo Spezia, siamo fiduciosi"

Venezia, Cardinaletti: "Il Penzo potrebbe essere già pronto per lo Spezia, siamo fiduciosi"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 8 settembre 2021, 16:23Serie A
di Giuseppe Malaguti

Tempo di conferenza stampa in casa Venezia per Andrea Cardinaletti, Special Advisor con delega allo sviluppo delle infrastrutture legate al Club. Il direttore ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda i lavori allo stadio Penzo. Il 19 gli arancioneroverdi dovrebbero disputare la prima gara in casa in Serie A, contro lo Spezia. Non c’è ancora l’ufficialità, ma c’è ottimismo affinchè la ristrutturazione venga terminata in tempo. Altrimenti l’infrastruttura sarà disponibile il 27 per il match contro il Torino. Queste le dichiarazioni:

“Siamo entrati nell’ultimo chilometro, se prima ci potevamo permettere di sbagliare poco ora non possiamo sbagliare più nulla perché siamo al punto di non ritorno. Puntiamo in maniera decisa a giocare la partita con lo Spezia il 19 al Penzo. Io ho bisogno che le premesse che vengono fatte sempre da me vengano tenute in considerazione, se riusciremo a giocare con lo Spezia al Penzo avremo fatto un miracolo, altrimenti avremo fatto un ottimo lavoro, perché vuol dire che non giocheremo il 19 al Penzo ma ci giocheremo contro il Torino. Mi dispiacerebbe molto se si parlasse di fallimento perché magari non riusciremo a giocare contro lo Spezia al Penzo, non sarebbe giusto non tanto nei miei confronti perché non sono nessuno. Anzi lo dico già adesso anche per il dopo quando le cose si sono realizzate, il merito va a chi ha lavorato incessantemente in questi quattro mesi, c’è gente che non ha fatto ferie e che non vede la famiglia da mesi, non mi prendo io meriti che non sono miei, siamo una squadra. L’operazione è un’operazione che di solito quando sei bravo ci impieghi 7 mesi, noi potremmo aver fatto tutto in 100 giorni ed è un lavoro incredibile. Quando rivedrete lo stadio non vi renderete conto dei lavori fatti, è stato smontato completamente e rimontato, un lavoro enorme. Siamo nell’ultimo chilometro, che prevede tappe importanti che affronteremo con fiducia. Lunedì sera faremo le prove di omologazione delle torri faro, il giorno dopo avremo la riunione della commissione pubblico spettacolo, per il 14 quindi dovremmo avere tutte le autorizzazioni per giocare il 19 in casa. La mia idea è, se tutto questo si verifica e si verifica con questa cadenza, di avere un momento con voi giornalisti allo stadio per farvelo vedere e per presentarvi la squadra delle persone e dei fornitori che hanno lavorato qui al Penzo. In questo momento non ci sono foto e filmati per due motivi, il primo è perché la casa ormai è quasi finita, quindi vorrei farvela vedere completamente ammodernata anche per rispetto di chi ci ha messo tanto impegno e lavoro. La seconda cosa è che noi siamo accompagnati da un grande clima di consenso e favore, tutto questo è fatto grazie alla grande collaborazione di tutti gli enti preposti e posso dirvelo con cognizione perché non è la prima volta che mi ritrovo a fare un lavoro del genere in una città del nostro paese. Non è un mistero che noi pensiamo che il Penzo sia la casa dei nostri tifosi, non è un mistero che noi abbiamo un grande rispetto per ciò che porta la nostra tifoseria alla squadra, all’attaccamento dei colori che c’è. Dobbiamo fare uno stadio che è lo stadio della città di Venezia e dei tifosi del Venezia, quindi il nostro stadio deve assomigliare a quelle caratteristiche. Sarà uno stadio diverso dagli altri, per me il più bello d’Italia, ma sarà uno stadio diverso. Noi non possiamo spingerci ad affrontare una competizione con gli altri stadi d’Italia su un terreno diverso dal nostro, se noi andiamo al Friuli loro hanno un’area hospitality che è grande quanto il nostro stadio. È inutile quindi che guardo che servizio possono dare loro e cerco di farlo meglio, devo immaginarmi di dare quel servizio in modo diverso, solo in quel modo possiamo vincere, se non la spostiamo sul campo nostro perdiamo dappertutto. Perché piccolo come il nostro in termini di dimensioni ce ne sono pochi, non tanto di capienza dove ci sono indicazioni date dai regolamenti, ma ci muoviamo in dimensioni che sono super ristrette, non possiamo inventarci spazi che non esistono. Senza parlare delle peculiarità di questo cantiere, quando prima parlavo di 7 mesi mi riferivo a un cantiere normale, per questo qui probabilmente ce ne sarebbero voluti anche 10-12, perché se ci sono tre barche a scaricare al molo un’eventuale quarta deve aspettare che le altre finiscano e se le altre ci mettono un giorno noi perdiamo un giorno di lavori. Tutto molto complicato ma dal nostro punto di vista tutto molto entusiasmante, è la filosofia del masochista, o meglio di chi cerca di adattarsi a ogni situazione”.

Il riepilogo dei lavori:
“Lunedì le luci vengono omologate, i settori sono montati e siamo alle rifiniture e al montaggio dei seggiolini. Gli interni sono in via di completamento, quando verrete settimana prossima vedrete anche gli spogliatoi dall’interno. La tribuna è finita, oggi abbiamo montato le vetrate che per ora abbiamo messo solo sulla parte autorità. Adesso c’è un lavoro enorme da fare sulle rifiniture, sulle ripuliture e sul lato estetico. Questo è quanto rispetto all’obiettivo per il quale io sono più che possibilista, o meglio per il quale io e chi sta lavorando non stiamo dormendo di notte, stiamo lavorando come non avessimo alternative, per il 19 per noi c’è da giocare al Penzo. Però, come detto prima, mi raccomando se riusciremo sarà un’impresa, se non ci riusciremo si giocherà al Penzo contro il Torino e saremo stati comunque bravi. C’è chi ci ha messo anche un anno sportivo per tornare a giocare nel proprio stadio dopo una promozione”.

Sono stati realizzati anche i pitch box e le aree sopra le panchine della tribuna centrale? Ferrara è ancora l’alternativa nel caso in cui il 19 non si riuscisse a giocare al Penzo o c’è un piano C?

“Sì sarà Ferrara l’alternativa e il piano C non esiste quindi l’unica possibilità se non riusciremo a giocare qui è lo stadio di Ferrara. Ci dovremo sbilanciare in un no o un sì ancora prima delle autorizzazioni o meno per il Penzo, stiamo cercando di prorogare la risposta definitiva a dopo il 14, ecco perché stiamo facendo gli incontri incessantemente con tutte le parti sociali, in maniera tale che il 14 in commissione pubblico spettacolo non ci troveremo sorprese. Stiamo lavorando tanto sugli incontri preliminari perché non vorremmo trovarci il 14 davanti a qualche obiezione che non avremmo il tempo per risolvere. La Lega ha autorizzato l’utilizzo dello stadio di Ferrara nonostante la riduzione della capienza dello stadio, in quel caso saremmo noi a dover subire il costo di una riduzione nella riduzione della capienza di uno stadio, perché non potrebbe ospitare più di 3000 persone circa, mentre noi a regime se noi dovessimo aprire il 19 avremmo il 50% della capienza, ovvero la metà di 11150. I pitch box contiamo invece siano finiti, è l’ultima parte, è un po’ come il letto e l’armadio nella camera, prima dev’essere pronto tutto il resto e poi si montano quelli. Appena possibile verranno montati, non ci sono problemi”.

In percentuale quanta fiducia c’è che il Venezia giochi la prima in casa al Penzo? Cosa può esserci ancora da sistemare?
“È una grande trappola questa domanda, per quanto sono convinto e carico io mi verrebbe da rispondere al 101%. Perché se non sono convinto io non ce la faremmo mai, come faccio a convincere chi lavora per me di qualcosa per la quale non sono convinto? È impossibile. Io dal 27 di maggio sono convinto che giocheremo la prima al Penzo al 100%... scrivete all’80-90%, perché chi ascolta le mie premesse capisce il senso, chi legge il giornale può fraintendere e vedere della presunzione. L’unica prudenza attualmente è la prudenza di chi ancora non ha l’ufficialità in mano, nel senso che quel 15% lo metto su quell’imprevedibile che io attualmente non conosco, non abbiamo un argomento irrisolto. Per prudenza e cautela metto l’imprevedibile, come ho detto fin dall’inizio può succedere di tutto, ma se mi chiedete cosa non vi so rispondere”.

Dopo la commissione provinciale di vigilanza ci può essere un sopralluogo della lega o il primo è finale?

“È finale, la Lega di fatto è stata sempre presente ai lavori, è venuta 4-5 volte, non deve aggiungere altro. Noi andremo in commissione provinciale con il parere favorevole della Lega. Questo quindi sarà l’ultimo passaggio burocratico. Poi c’è da preparare la gara e tutto il mondo intorno, noi siamo tutti sotto grandissimo impegno e dobbiamo riaprire uno stadio in una struttura che non è abituata da un anno e mezzo a sopportare un evento con il pubblico presente come sarà mi auguro tra poco. L’augurio è che la città di Venezia e i nostri tifosi siano presenti, lo abbiamo fatto per loro, non voglio entrare nel merito della gestione della tifoseria, ma è chiaro che abbiamo preparato lo stadio e ci farebbe piacere avere i nostri tifosi. La Serie A ritorna a Venezia dopo tanti anni in uno stadio rinnovato ed è un’occasione dove ci piacerebbe avere i nostri tifosi, stiamo preparando la casa e vogliamo venga abitata nel modo migliore possibile. Quando vedrete anche voi l’interno dello stadio sono sicuro sarete capaci di percepire quello che è ora il nostro entusiasmo”.

Come procedono i lavori al centro sportivo Taliercio?
“La fase 1 è finita, adesso dalla prossima settimana sarà pronto il nuovo campo da gioco sintetico dove giocheranno la Primavera e la nuova squadra femminile. Stiamo aspettando il completamento degli spogliatoi, la squadra si allena già lì in mezzo a un progetto che sta andando avanti, dobbiamo iniziare la fase 2. Dovremo quindi isolare il quartier generale per i lavori, a giorni riceveremo dal Comune di Venezia la Convenzione che riguarda il Taliercio e appena la riceveremo organizzeremo un incontro per illustrarvi il progetto e il rendering. Ne abbiamo attualmente parlato solo a livello informativo, ma dobbiamo sanare un momento di presentazione ufficiale e lo faremo con voi tempestivamente. La fase 1 è finita nei tempi prestabiliti, era la fase che doveva permetterci di far allenare le squadre lì”.

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