Vieri: "Quando entro allo stadio mi prende la tristezza. Donne? Il primo pensiero era fare gol"
Christian Vieri è stato uno dei migliori centravanti italiani degli anni 2000 e ancora oggi viene ricordato per i tanti gol che ha segnato in carriera. Intervistato da La Repubblica, l'ex Inter parla così di Pio Esposito, paragonato a lui e a Toni: "Succedeva anche ai miei tempi. Fai due gol e sei Boninsegna. È un giochino inutile, ciascuno è fatto a modo suo. La via per il successo è una sola: impegno, mentalità, cura del fisico. E niente scuse. Pio mi sembra sulla strada giusta. Anche Bonny è forte, mentre Nico Paz ha classe. Non mi stupisce che il Real Madrid voglia riportarlo a casa".
Vieri confessa anche che gli manca il campo: "Tantissimo. Come Chivu, sono appassionato di NFL. Dan Marino mi ha detto che a 64 anni vorrebbe ancora giocare. Lo capisco. Quando entro in uno stadio, mi prende la tristezza. Vorrei cambiarmi ed entrare. Ne ho parlato con tanti ex, a partire da Totti"..
Infine ripercorre anche il periodo in cui veniva sempre fotografato con belle donne: "Non mi manca niente. Sono stati anni belli, ma ero diverso dall’etichetta che avevo addosso. La gente parla senza sapere. Il mio primo pensiero era fare un gol a partita, il resto veniva dopo. E l’ho dimostrato. Aveva ragione Mondonico, che con Cesare Maldini è stato uno degli allenatori che mi hanno capito di più: il campo non mente. Se ti alleni a uno all’ora, giochi a uno all’ora".











