Lecce, Sticchi Damiani: "Le tre salvezze le porto nel cuore, ma l'ultima sembrava un film"
A La Gazzetta dello Sport è intervenuto il Presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani in occasione del suo ottavo anniversario alla guida del club salentino: "Momento più bello e quello peggiore? La promozione dalla C alla B è stata una liberazione, non potevo vedere una piazza come la nostra così in basso. Da lì in avanti non dico che sia stato facile, ma meno faticoso. Il momento più difficile è stato gestire la prematura scomparsa di Graziano Fiorita (il fisioterapista del club morto in ritiro lo scorso aprile ndr), un uomo a cui eravamo legatissimi".
Come ha vissuto le tre salvezze?
"Sono state tre imprese, con trame avvincenti e un groviglio di sentimenti. Me le porto tutte e tre nel cuore, ma l’ultima sembrava la sceneggiatura di un film: in casa della Lazio, e con il Lecce in inferiorità numerica dopo pochi minuti e il cuore a pezzi per la morte di Graziano Fiorita. Dentro di me esiste un prima ed un dopo dalla sua scomparsa, nulla è più stato come prima e ammetto di aver pensato di fermarmi dopo la salvezza del 25 maggio 2025".
L'obiettivo è sempre guardare avanti...
"Assieme a Corvino e Trinchera, un allenatore leale e trasparente come Di Francesco, lavoriamo duramente. Anche perché si concludano al meglio i lavori per la copertura del Via del Mare e per il completamento del centro sportivo di Martignano, dove ci siamo trasferiti da settembre. Otto anni fa tutto questo era impensabile".











