Vice pres. Lega Pro: "A breve un nuovo progetto. Potenzieremo le fanbase"

In esclusiva ai microfoni di TUTTOmercatoWEB.com, il vice presidente della Lega Pro Marcel Vulpis parla dal quartier generale del calciomercato a Milano, analizzando l'imminente inizio del campionato di Serie C e analizzando alcune proposte di mercato che la Lega sta cercando di perseguire.

Campionato prossimo al via: vi aspettavate l'esito della sentenza del Consiglio di Stato?
"Si riparte, questa è la vera good news. Il livello della giustizia amministrativa più alta va rispettato, lo avremmo fatto, ma il rischio che si andasse verso le 61 squadre c'era, e c'era preoccupazione. Ghirelli ci ha messo la faccia fin da subito, perché era importante avere una tutela delle regole che devono essere rispettate".

Archiviato questo aspetto, si riparte in campo, ma anche fuori. Come vi state muovendo?
"Con la governance stiamo portando avanti un progetto di crescita globale, su diversi aspetti. Investiamo molto sul tema del marketing e del commerciale, l'obiettivo è quello di generare nuove forme di introiti, in parte per l'organizzazione della lega stessa, affinché migliorino i servizi offerti ai club, poi, se parliamo di diritti tv e audio, si entra nel tema dell'immagine. Da qui al termine della governance dobbiamo portare un numero maggiore di ricavi, far conoscere il brand di 60 club che sono 60 hub sul territorio, una presenza capillare che nessuna lega in Europa ha. Il momento economico non facile, è di nuovo recessivo, ma c'è ferma volontà di andare avanti. Io e Flavio Faré, il direttore commerciale, abbiamo le idee chiare. Il tema è quello di continuare a lavorare in modo serio, promuovendo un prodotto calcistico di assoluta qualità, e alla lunga sono certo che il lavoro pagherà . Ci attende un autunno, ma anche un inverno, durissimo, il rischio, nemmeno potenziale ma già atteso, sul rincaro gas-energia c'è, e visto che i costi aumenteranno per i club dovremmo aiutarli ad avere altre entrate. Se un'industria vede lievitare i costi energia per produrre, rischia la chiusura, e noi non vogliamo".

Spostiamoci al campo, a proposito di prodotto di qualità. Nicolato si è lamentato di dover eventualmente pescare i giovani per la Nazionale dalla C, ma questo non sarebbe un male. Perché non è successo?
"Prima o poi succederà, anche perché i ragazzi sono bravi, serve più coraggio a investire anche sui giovani. Servono persone che ci provino, e noi come Lega lo facciamo".

La regola sugli under non è però penalizzante?
"Si vuol fare tutto velocemente, ma serve tempo per far crescere i giovani. La C comunque, se tutti i club ci credono, può essere un laboratorio, perché i ragazzi si formano, si mettono in evidenza, giocano con chi è esperto. Ed è per loro una vetrina, comunque".

Delusi dal fatto che, ancora una volta, solo la Juve abbia proposto la squadra Under 23?
"Ghirelli si era mosso per portare almeno un'altra squadra, ma le U23 sono investimenti importanti, e la situazione economica non aiuta. Speriamo in futuro. Anche la comunicazione di rebranding fatta alla Juve è molto bella, loro credono molto al progetto dal punto di vista sportivo e di marketing".

Ma l'Italia è pronta, culturalmente, per un passaggio così?
"Dipende sempre come si vivono i progetti, se come costi o investimenti. Dai progetti possono sempre nascere buone cose. Anzi, come Lega ne proporremo uno a breve".

Ovvero?
"Come Lega Pro abbiamo fatto una ricerca di mercato per capire anche scientificamente e analiticamente come poter potenziale i club a livello di fan base, c'è un partner che ha creduto in noi e abbiamo fatto questa prima indagine senza onere. Se si va a conoscere in modo più approfondito e dettagliato il bacino di riferimento delle varie società, si impiegano meglio le forze, e aiutiamo le stesse a farlo. Una volta perfezionato e presentato anche alla stampa, daremo questo servizio a tutti i club".