De Angelis: “Samb, serve ritrovare leggerezza. Il progetto giovani resta centrale”
Prima la scelta di esonerare Ottavio Palladini, poi quella di affidare la panchina a Filippo D'Alesio. Di tutto questo e di molto altro, ospite dei microfoni di TMW Radio nel corso della trasmissione 'A Tutta C', ha parlato il direttore sportivo della Sambenedettese, Stefano De Angelis.
Direttore, la Sambenedettese è tornata nel calcio professionistico. Qual è il bilancio di questa prima parte di stagione?
"Sapevamo che sarebbe stata un’annata particolare: la società è nata due anni e mezzo fa e stiamo ancora crescendo. In una piazza dove si respira calcio le pressioni sono tante, ma ne eravamo consapevoli. Siamo partiti bene, con una squadra giovane, però negli ultimi due mesi abbiamo raccolto poco: otto partite e tre punti. Un bilancio che ha un po’ rovinato quanto di buono fatto prima. Dobbiamo rimboccarci le maniche, migliorare e continuare sul nostro progetto, puntando sui giovani. L’obiettivo resta consolidarci e crescere anno dopo anno".
Qual è stata la partita più soddisfacente e quale quella che le ha lasciato più rimpianti?
"I derby sono stati le emozioni più forti, anche quello di Coppa Italia, perché si attendevano da quasi cinquant’anni. Nel derby di campionato abbiamo giocato alla pari, abbiamo perso 1-0 ma siamo stati accolti da mille tifosi che ci hanno ringraziato nonostante la sconfitta. Sono momenti che restano. Il rammarico principale riguarda il calo successivo: dopo quei derby la squadra, giovane in età e in esperienza, ha fatto più fatica. Abbiamo sempre perso di misura, anche ad Arezzo, su rigore, ma raccogliere poco, se accade più volte, significa che qualcosa va migliorato. Non siamo una squadra da tre punti in otto partite".
Cosa dobbiamo aspettarci dal mercato invernale?
"Abbiamo cambiato allenatore con dispiacere, perché Palladini è una bandiera, ma abbiamo fatto una scelta forte puntando su D’Alesio, giovane e con idee chiare. Ora abbiamo due partite importanti contro Pontedera e Vis Pesaro. Dopo di queste ci siederemo a tavolino con il mister per valutare bene la rosa. Qualcosa faremo, ma non movimenti eccessivi: se c’è modo di migliorare, la società lo farà".
È importante non sbagliare la valutazione del materiale a disposizione, soprattutto con un nuovo tecnico. Come procederete?
"È normale che un allenatore appena arrivato possa avere idee diverse su chi utilizzare. Noi abbiamo già le nostre valutazioni, dopo cinque mesi di lavoro, ma analizzeremo tutto. La squadra ha bisogno di qualcosa, sia dal punto di vista tecnico sia mentale. Cercheremo di sbagliare il meno possibile".
Come giudica il livello generale della Serie C di quest’anno, alla luce anche dell’appello di Gianfranco Zola per un campionato più sostenibile e con più spazio ai giovani?
"Sono campionati un po’ anomali perché negli ultimi anni ci sono stati diversi fallimenti durante la stagione: l’ultimo è quello del Rimini. Le società stanno cercando di migliorare e cambiare. Sui giovani sono d’accordo, ma servono giovani di qualità: non bisogna usarli solo per riempire il numero o prendere contributi. Poche società possono permettersi investimenti continui anno dopo anno. Per le altre, programmare sui giovani è l’unica strada per essere sostenibili. Serve un mix tra esperienza e ragazzi di prospettiva, ma il giovane ti permette di costruire nel tempo".
La Serie C ha vissuto casi dolorosi come Rimini, Taranto e Turris. Il presidente Marani ha chiesto maggiore serietà nelle iscrizioni. Che idea si è fatto?
"Marani lo disse anche a inizio stagione, quando abbiamo incontrato la Lega: sta provando a portare una politica diversa e la condivido. Per anni ci si è adattati, si è continuato a fare come sempre senza prendersi responsabilità. Il problema è che alcuni personaggi continuano a girare attorno a società diverse, e questo non dovrebbe accadere. Io non so quale sia la soluzione, non è il mio mestiere, ma servono criteri di affidabilità: se ho 100 euro devo spendere 100, non 200. Altrimenti i problemi tornano.
Riguardo al vostro girone, Arezzo e Ravenna sembrano avere qualcosa in più. È d’accordo?
"Sì. L’Arezzo ha qualità, una proprietà solida e ha migliorato la base della squadra che ha vinto l’anno scorso. Sta rispettando il pronostico. Il Ravenna ha un progetto importante e giocatori forti: ha trovato autostima fin da subito. L’Ascoli, pur essendosi staccato un po’, non è fuori: oggi è la squadra che gioca meglio. Ma le due favorite per arrivare fino in fondo sono Arezzo e Ravenna".
Cosa si aspetta dalla Sambenedettese nelle prossime partite?
"Ad Arezzo abbiamo fatto una prestazione coraggiosa, senza paura. Mi aspetto di ritrovare leggerezza e serenità, che abbiamo perso strada facendo. Il mister avrà una settimana piena per lavorare, essendo rinviata la partita con il Rimini. Contro il Pontedera spero di rivedere la Samb di uno o due mesi fa. Sarà dura, perché troveremo una squadra che ha cambiato allenatore, ma dobbiamo guardare a noi stessi: in queste due partite serve fare il massimo e conquistare punti".











