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Luparense, Beltrame: "Vincere la D non è facile: ma puntiamo a posizioni di vertice"

ESCLUSIVA TMW - Luparense, Beltrame: "Vincere la D non è facile: ma puntiamo a posizioni di vertice"
giovedì 29 settembre 2022, 18:34Serie D
di Claudia Marrone

Dopo il vittorioso campionato dell'anno passato con l'Arzignano, tornato in Serie C, Paolo Beltrame è invece ripartito dalla D, trovando l'accordo con la Luparense, formazione del Girone C che proprio l'altro anno vide primeggiare l'altra formazione veneta.
Elemento di esperienza per la categoria, l'attaccante si è raccontato ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com.

Avvio di stagione tutto sommato positivo, ancora nessuna sconfitta: soddisfatto di questo primissimo scorcio di campionato?
"Io, come molti altri miei compagni, sono qui per fare un campionato di vertice, e se da un lato è vero che non sono mai arrivate sconfitte dall'altro è vero che non è ancora arrivata la vittoria che rappresenta la scintilla per andare avanti in un determinato modo. Vincere il campionato non è mai facile, ma per fare un campionato di vertice serve fare qualcosa di meglio, serve dare una certa continuità di successi, ed è quello che tutti vogliamo. Perché quando poi sei in alto tutto può succedere, e non si deve arrivare in fondo con rimpianti".

Sei reduce dalla vittoria di un campionato di Serie D. Cosa serve per vincerlo?
"Ho avuto la fortuna, oltre che con l'Arzignano, di vincere la D anche con il Bra e con il Cuneo, e in tutte queste esperienze ho notato di come il gruppo e la voglia di vincere facciano la differenza. Può sembrare una frase fatta, ma se errori tecnici e tattici puoi curarli, la voglia non la alleni, devi averla. L'atteggiamento è tutto. Perché, quando questo si unisce all'amalgama del gruppo, è più difficile perdere, e quando succede sai come reagire: i dettagli fanno la differenza".

Da ormai diversi anni, militi nel Girone C di Serie D. Che raggruppamento è?
"Si, sono da quattro anni in questo girone, e posso dire con certezza che, se non è il più difficile della categoria, è tra i più complessi. Anche questo anno è livellato verso l'alto, e molto equilibrato, con svariate squadre che possono puntare alla C. Inutile fare l'elenco, ma ci sono almeno 6 o 7 club che vogliono il salto e possono farlo".

A proposito di questo e riagganciandoci all'Arzignano, è stato un dispiacere non essere riconfermato?
"Sarei rimasto molto volentieri in un ambiente fatto di buone persone, ma quando hanno avuto l'esigenza di fare diverse scelte tattiche e tecniche la separazione è avvenuta consensualmente. Ma sono in ottimi rapporti con tutto l'ambiente, la ho lasciato un gruppo di amici per i quali faccio il tifo: le ultime due gare casalinghe che hanno giocato, sono andato anche allo stadio".

Che squadra hai visto?
"Da fuori, ho visto anche quest'anno un ottimo gruppo, la spina dorsale della passata stagione è rimasta, e una squadra che rispecchia molto l'ambiente Arzignano in generale: un ambiente umile, composto da persone affiatate che sanno cosa vogliono. Quei dettagli che, come dicevo prima, fanno la differenza. Un grande plauso va poi fatto al Ds Serafini, conoscitore assoluto di calcio: sa sempre trovare i profili giusti per il progetto, lo dimostrano poi i risultati. E spero che anche quest'anno il club raggiunga gli obiettivi prefissati".

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