A breve in libreria Chi vive d’amore, scritto da Proietto (RaiSport). Prefazione di Cappelletti

A breve una novità nelle librerie italiane, perché dal 15 ottobre sarà in vendita il romanzo Chi vive d’amore, scritto dal Vicedirettore di Rai Sport Massimo Proietto e dallo scrittore Antonio Barracato, con prefazione di Federica Cappelletti Rossi, vedova del compianto Paolo Rossi e attuale presidente della Divisione Serie A Femminile Professionistica: un romanzo che racconta l’importanza dello sport come riscatto sociale, partendo dall'infanzia difficile di un ragazzo che non smette però di inseguire i propri sogni.
Come si legge ne comunicato, "il protagonista è Paolino Rinaldi, un bambino cresciuto nell’hinterland milanese, fragile in apparenza ma dotato di un’energia straordinaria. La sua vita è segnata da eventi dolorosi e da perdite precoci che lo costringono a confrontarsi con la durezza della realtà. Eppure, dentro di sé, Paolino custodisce una risorsa insospettata: l’amore per il pallone, che diventa presto la sua ragione di vita, lo strumento per affermarsi, riscattarsi, e in qualche modo salvarsi.
La sua ascesa calcistica, tra sogni e sacrifici, è segnata da momenti di svolta, da incontri significativi e da cadute improvvise che mettono alla prova la sua determinazione. Ma il calcio, come la vita, è fatto di sorprese: gol insperati, sconfitte amare, occasioni da cogliere al volo.
Chi vive d’amore non è solo la parabola sportiva di un giovane talento. È soprattutto una riflessione sul valore dell’amicizia, della solidarietà, della lealtà. In un mondo spesso dominato dall’egoismo e dall’opportunismo, gli autori hanno voluto riportare al centro quei legami autentici che danno senso alla vita.
Il romanzo, con uno stile semplice e diretto, parla ai ragazzi ma anche agli adulti: a chi cerca una storia che mostri come la passione possa diventare motore di riscatto, e come anche nelle difficoltà più grandi sia possibile trovare la forza per andare avanti.
La scrittura è volutamente limpida, comunicativa, senza artifici retorici. Le pagine si leggono d’un fiato, coinvolgendo il lettore in una trama che alterna momenti drammatici e parentesi di speranza, sempre con un ritmo vivace e cinematografico. I colpi di scena e gli stravolgimenti mantengono alta l’attenzione fino all’ultima pagina, in una narrazione che riflette la vita stessa, mai del tutto prevedibile né lineare.
Il calcio, nel romanzo, non è solo uno sport: diventa simbolo della vita, con le sue regole, i suoi rischi, le sue sfide. Paolino, come il Nino cantato da Francesco De Gregori ne La leva calcistica della classe ’68, impara che non bisogna avere paura di sbagliare un rigore e che un giocatore lo vedi “dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia”. Anche quando la vita sembra mettere tutto in discussione, il campo rimane lo spazio dove dimostrare chi si è davvero.
Accanto alla dimensione sportiva, nel libro emergono l’amore e gli affetti familiari. Ci sono i genitori di Paolino, il dolore delle perdite, ma anche le figure che lo accolgono e lo sostengono lungo il cammino: amici sinceri, educatori, allenatori che sanno guardare oltre la superficie. Una rete di relazioni che mostra come nessuno possa davvero farcela da solo, e come l’amore – nelle sue diverse forme – sia la vera linfa per crescere.
Chi vive d’amore è un romanzo che può essere letto a diversi livelli: come la storia di un ragazzo che ce l’ha fatta, come una parabola sportiva, come un invito a credere nella solidarietà, come un messaggio di speranza. Non è solo un libro “per chi ama il calcio”, ma una storia di resilienza e di passione che appartiene a chiunque abbia affrontato sfide, cadute e ripartenze".
