Francesco Casagrande: "Grande carattere del Cagliari, quando doveva vincere ci riusciva"

L’ex centrocampista del Cagliari Francesco Casagrande, intervistato da Tuttocagliari.net, promuove la stagione disputata dai ragazzi di Davide Nicola, rimarcandone la compattezza e l’unità di intenti ostentate soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà.
Francesco, venti sconfitte – di cui ben nove subite in casa – ci consentono di archiviare quella appena conclusa come un’annata positiva, alla luce della salvezza giunta con una settimana d’anticipo?
“Parto dal presupposto che, almeno secondo me, in realtà il Cagliari è andato molto meglio rispetto all’anno scorso. Ha fatto soffrire meno i tifosi, incamerando di fatto la salvezza virtuale con qualche giornata d’anticipo e sigillandola poi con la brillante vittoria casalinga ottenuta a spese del Venezia. Io tutto sommato considero positiva la stagione dei rossoblù: in alcune partite si sono viste anche delle buone cose. E Nicola, in certe circostanze, è stato abile a scegliere di non rischiare la sconfitta per portare a casa quel punticino che alla fine, sommato agli altri risultati, ha contribuito a blindare la salvezza.
In definitiva, le cose sono andate proprio come avevo immaginato all’inizio del campionato: la squadra si è salvata senza troppi patemi d’animo.”
Il Cagliari quest’anno diverse volte – forse troppe – ha dato l'impressione di rendere al cento per cento delle proprie possibilità solo quando si trovava spalle al muro, con l’acqua alla gola. Dopo una vittoria o una serie di buoni risultati, invece, gli isolani tendevano ad accontentarsi e ad abbassare la tensione, giocando con una certa superficialità e “mollezza”. Si tratta di un problema tecnico o, piuttosto, di mancanza di mentalità vincente?
“Questo è un problema annoso e molto diffuso nel calcio.
Si tratta di un atteggiamento che rientra nello spirito di parecchi calciatori: quando sei relativamente appagato dai inconsciamente qualcosa in meno rispetto a quello che fai quando hai il vitale bisogno dei tre punti. Pensiamo al Milan di Fonseca prima e di Conceicao poi: quante volte ha iniziato il match col piede sbagliato e poi, una volta andato pesantemente sotto, ha cambiato registro e ha recuperato – o ribaltato – la partita? La realtà è che poche squadre mantengono la stessa determinazione e la stessa cattiveria agonistica in ogni gara e per tutto l’anno. Ricordo la Juventus di qualche anno fa, e poche altre. Inconsapevolmente ti rilassi e, anche se magari il mister prova a spronarti, il tuo rendimento in campo non è lo stesso rispetto a quello offerto in altre occasioni. Questo è capitato pure al Cagliari di Nicola, che però ha avuto il merito di centrare puntualmente i tre punti ogni volta che ne aveva veramente bisogno. Insomma, su un dato di fatto penso che siamo tutti d’accordo: il carattere a Luperto e compagni non manca di certo.”
