Italia, l'analisi del momento azzurro fatta dagli opinionisti
Il ko per 4-1 di San Siro contro la Norvegia ha restituito un'Italia alle prese con una realtà difficile da accettare, ma che va avanti ormai da anni. Ecco il parere sulla prestazione azzurra e le prospettive future di questo gruppo degli ospiti di TMW Radio.
Massimo Bonanni: "Sono sempre stato abbastanza positivo di questa Nazionale, ma non riesco a capire come si possa fare un primo tempo di quel tipo e poi fare un secondo di quel tipo. I valori ci sono, prendere il terzo gol dopo 30" dopo che hai preso il secondo gol ha dato una mazzata ulteriore a una squadra che era mentalmente in difficoltà. Credo sia una buona Nazionale e che andremo ai Mondiali, spero che al momento del playoff saremo al completo e al 100%. L'importante è arrivarci al Mondiale. Dobbiamo tornare a essere squadra come quella di Conte. Non credo sia più scarsa di quella che aveva Eder e Pellè davanti".
Daniele Garbo: "Primo tempo sembrava che l'Italia avesse giocato bene, ma la Norvegia non aveva ritmo e quando lo ha alzato ecco il risultato netto. Me lo aspettavo. Il ct è l'ultimo problema, è che abbiamo una generazione di giocatori mediocri. Mi chiedo se sia meglio rimanere a casa, per evitare di essere presi a schiaffi da tutti. E' questo il pericolo se andiamo ai Mondiali. Con la pochezza attuale rischiamo di fare delle brutte figure".
Stefano Impallomeni: "C'è poco da fare, la differenza è stata netta. E' una realtà che non ci piace ma che dobbiamo saper vivere. Siamo diventati un movimento molto piccolo. Possiamo prendercela con il presidente federale, i settori giovanili, ma è una crisi che dura dal 2010. Non abbiamo saputo intercettare una crisi incipiente e ora queste sono le conseguenze. Cosa non va? La competitività del campionato, i settori giovanili, ma sono tante le cose che non vanno. Abbiamo sottovalutato la crisi, pensando che l'avremmo superata. E invece non è così. Abbiamo visto che i migliori loro giocano in Premier e in Germania, campionati con ritmi e fisicità diverse dalla nostra. Ci stiamo dimenticando che mentre tutti sono cresciuti, noi ancora non siamo arrivati a certi livelli".
Massimo Orlando: "I precedenti fanno male, per quanto riguarda i playoff. Chiudere così il girone, contro la Norvegia, è stato davvero brutto. Continuo a pensare che abbiamo una squadra che come qualità, con tutti a disposizione, è più forte delle altre, ma il problema di testa è difficile da affrontare. Quando vai in difficoltà in quel senso non girano le gambe. Speriamo che venga fuori la qualità, il carattere, e un po' di fortuna. Siamo però un po' preoccupati, inutile nasconderlo. Non è possibile che non nasca un talento in Italia. Non c'è più la fame di una volta, quella passione per il calcio che avevamo ai miei tempi. Non mi do una spiegazione. Siamo sempre stati protagonisti, ora buio totale. Chi comanda il calcio e la politica deve fare delle riflessioni e trovare soluzioni. Gattuso? Nella comunicazione sta sbagliando. Serve lamentarci di meno e lavorare di più. Ad oggi ci sono almeno 15 nazionali più forti di noi, e mi sono tenuto basso. E poi anche l'immigrazione la stiamo sfruttando male rispetto alle altre Nazionali".
Antonio Di Gennaro: "Rivediamo i gol presi. Si può prendere un gol di Haaland in area piccola così? Al netto del primo tempo, i gol presi sono per il fatto che non si marca più in Italia. Va bene il calcio evoluto, ma in area si marca. Di Lorenzo non è un difensore, è un terzino che nel Napoli fa fatica da 3-4 mesi nel Napoli come Politano. Sappiamo difenderci ora? L'ultimo vero difensore è stato Chiellini. Al di là di tutto, abbiamo preso 4 gol che non esistono nel nostro modo di concepire la difesa. Non si sa più marcare, nei settori giovanili si fa tattica e non si impara più che a difendere. Sarà anche un problema mentale, ma se non sappiamo difendere...Haaland fa un secondo gol in mezzo a due difensori, in maniera strafottente anche. In area Haaland lo devi marcare. Sì, abbiamo dei problemi ma siamo sempre stati forti nell'aspetto difensivo, i nostri difensori erano quelli che comandavano. Anche in Serie A, ormai è una consuetudine. Il difensore va a proteggere la porta quando arriva un cross in area, non va a pressare l'attaccante. Già abbiamo problemi di prodotto, ma se abbiamo anche problemi con la difesa...Non posso accettare per esempio che uno come Koopmeiners sia spostato come braccetto di difesa quando ha fatto praticamente questi anni a centrocampo. Vuol dire che non abbiamo più difensori allora. Non abbiamo più difensori, non sappiamo più difendere. E si parte dai settori giovanili, dove si gioca ormai solo per vincere e non si ha più cura dei particolari. E' un problema atavico, che non emerge solo ora ma è da anni che è così".













