Umtiti: "Con Deschamps CT ho cambiato il mio calcio, mi diceva di darla subito a Giroud"
Samuel Umtiti, ospite del programma Génération After su RMC, ha raccontato le differenze tattiche vissute nel passaggio dal Barcellona alla nazionale francese. Due mondi opposti: da una parte il gioco pulito, tecnico e orientato al possesso di Luis Enrique; dall’altra il pragmatismo difensivo di Didier Deschamps. L’ex centrale, oggi opinionista per DAZN in Francia, ha spiegato come il suo stile fosse stato completamente adattato alle esigenze dei Bleus.
“Quando sono arrivato in nazionale, l’allenatore mi disse: ‘Sam, quelle uscite palla al piede… meglio cercare subito Olivier (Giroud)’. Ho dovuto cambiare il mio modo di giocare”, ha confidato. Abituato a costruire dal basso nel Barça, Umtiti ha trovato un contesto diverso, pur contando talvolta sul supporto di Paul Pogba per impostare l’azione. Una trasformazione che ha abbracciato totalmente, soprattutto durante il Mondiale 2018, torneo vinto dalla Francia.
Il difensore ha ricordato in particolare la semifinale contro il Belgio, decisa proprio da un suo colpo di testa: “Sapevamo che sarebbe stata dura e che non avremmo avuto la palla. Eden Hazard era imprendibile. Ma la partita è stata perfetta: difendere era la nostra identità”. Alle critiche belghe sul presunto “brutto calcio”, Umtiti ha risposto senza esitazione: “Non ci interessava. Non eravamo una squadra da possesso come la Spagna, ma avevamo giocatori per risolvere qualsiasi situazione”.
Il segreto, rivela, era la convinzione condivisa all’interno del gruppo: sette partite da giocare con sacrificio, pensando prima a difendere. “Avevamo Mbappé davanti, quello bastava. Provare a costruire dal basso senza essere preparati non avrebbe avuto senso. Così abbiamo vinto”.











