Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

I “tre punti” del Milan, il dilemma dell’Inter, il sogno proibito di Allegri, il futuro di Bremer, lo striscione infame, le parole di Vidal. E il rigore della discordia

I “tre punti” del Milan, il dilemma dell’Inter, il sogno proibito di Allegri, il futuro di Bremer, lo striscione infame, le parole di Vidal. E il rigore della discordia TUTTO mercato WEB
martedì 15 marzo 2022, 07:53Editoriale
di Fabrizio Biasin

Il rigore c’era. No, perché, si sa, è un attimo che poi ti danno dello stronzo che fa finta di niente e “quanto sei infame”. E quindi sì, confermiamo, il rigore c’era. Quello di Toro-Inter, s’intende. L’ho visto io, l’hai visto tu, l’hanno visto tutti tranne l’arbitro Guida e il varista Massa. I complottisti dicono “lo hanno fatto per far vincere lo scudetto all’Inter” (ma “lo hanno fatto chi”? Gli achei?), altri sono andati più sul pragmatico (“Guida aveva Belotti contro al Fantacalcio”), il dato di fatto è che la Premiata Ditta ha reso un pessimo servizio a tutta la categoria.

Inutile far finta di nulla, quel che è successo è grave e sarebbe bello che, a monte, i grandi capoccioni dicessero qualcosa, anche solo “l’errore è questo e ve lo spieghiamo”, o addirittura “vi facciamo sentire cosa si sono detti arbitro e varista così da sgomberare il campo da ogni polemica”. Non accadrà, non siamo ancora pronti.

Quel che è importante – a meno che non siate terrapiattisti, allora ne avete facoltà – è evitare di credere che esista una qualche cospirazione a favore di questo e quello. Se credete veramente che sia così, il consiglio è sempre lo stesso: non seguite il calcio, ne va della vostra salute.

Poi, certo, alcune cose vanno dette. Il Milan è primo in classifica e per quello che è successo quest’anno meriterebbe di essere primissimo. È un dato di fatto non tanto legato a quel che è accaduto all’Olimpico granata l’altra sera, semmai ai punti tolti ai rossoneri per l’errore in Milan-Spezia: quello non è “Interpretabile” (“beh, magari poi la partita sarebbe finita diversamente…”), si tratta a tutti gli effetti di punti conquistati e tolti all’attuale capoclassifica. E questo no, non si può omettere.

(Eviterò di dire come ogni settimana che secondo me Pioli è bravo, perché lo scrivo fin dal primo lockdown, anche quando tutti dicevano “Pioli crollerà”. Ebbene, è ancora lì. E comunque alla fine l’ho scritto ancora).

L’altra cosa riguarda l’Inter singhiozzante dell’altra sera. Premessa: l’estate scorsa i nerazzurri campioni d’Italia hanno attraversato fasi assai complicate. Molti (e certamente il sottoscritto) avrebbero firmato per avere una squadra in corsa per lo scudetto a marzo, in semifinale di Coppa Italia, con una Supercoppa in cascina e uscita dignitosamente agli ottavi in Champions. Poi, certo, tocca valutare “il momento”. E quello no, non va bene.
Simone Inzaghi, fin qui, è certamente da promuovere. Chi pensa il contrario ha una visione delle cose quantomeno “estrema”. Poi, sì, è vero, l’altra sera ha toppato: la formazione, i cambi, tutto. L’Inter “senza Brozovic” non può essere l’Inter “con un surrogato di Brozovic”, deve essere giocoforza un’altra cosa. E questo non perché Brozovic sia il centrocampista più forte al mondo, ma uno dei più “rari” sì. Il croato smista un centinaio di palloni a partita e lo fa in tutte le condizioni: nessuno nella rosa dell’Inter è in grado di replicare un simile lavoro, neppure alla lontana. Per questo ha poco senso cercare un’alternativa che non sia “tattica”. La rosa dell’Inter lo consente, Inzaghi è bravo abbastanza per osare di più (la speranza nerazzurra è che Marcelo non debba più riposare, ovvio).

Ps. Vidal ha fatto del bla bla. Dice così: “Il Flamengo mi piace molto. La maglia che ho mi è stata regalata dal presidente. Mi ha riempito il cuore. Ho il sogno di giocare lì, non posso negarlo. Quando accadrà, ci andrò”. E ancora: “La cresta bionda? L'ho fatto per cambiare e per vedere se l'allenatore mi vedeva di più con questi capelli, visto che non ho giocato molte partite: quindi volevo cambiare un po' le cose. L'importante è che tutti mi abbiano visto giocare contro il Liverpool". Tantissime parole, pochi fatti. Male male.

Ps/2 Bremer ha punito l’Inter, all’Inter piace Bremer. In realtà a tutti piace Bremer, ma a Bremer piace l’Inter. Morale: l’incastro economico è complicatissimo, ma le possibilità di vederlo in nerazzurro esistono.

E la Juve. Alla fine Allegri è riuscito a fare Allegri. Curioso che la gente si meravigli, curioso anche che si chieda a un tecnico maestro di pragmatismo di fare il calcio Champagne. Non lo farà mai, soprattutto ora che ha i giocatori contati. Ma non lo farà neppure dopo, perché non è per questo che la Juve lo ha riportato a casa. Allegri punta ai quarti di Champions e coltiva (poche ma tangibili) speranze-scudetto, il resto lo lascia ai cantori del bel giuoco.

Ah, il famoso striscione apparso domenica dalle partiti di Verona. Era “firmato”, pensare che la faccenda finisca con un “so’ ragazzi” sarebbe più grave dello striscione stesso. Agire, prego.
 
Sciocco giochino finale. Dire chi sia la favorita per lo scudetto è operazione per gente coraggiosa, il qui scrivente si limita a compilare il suo “11” prediletto tra le rose delle 4 pretendenti al titolo:

3-5-2 Maignan; Skriniar Koulibaly Tomori;
Cuadrado Barella Brozovic FabianRuiz TheoHernandez; Vlahovic Lautaro. (5 cambi, uno per ruolo: Szczęsny, Chiellini, Dumfries, Tonali, Osimhen).
 
So che non sei d’accordo, so che hai la tentazione di mandarmi affanculo. Ebbene, non farlo, piuttosto ipotizza il tuo 11.

E buona settimana a tutti.

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile