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Inter: il silenzio di Lautaro. Milan: l’indifferenza su Pulisic. Juve: il contratto di Spalletti. Napoli: Hojlund e il messaggio nascosto. E il (benedetto) teatrino Conte-Chivu-Allegri

Inter: il silenzio di Lautaro. Milan: l’indifferenza su Pulisic. Juve: il contratto di Spalletti. Napoli: Hojlund e il messaggio nascosto. E il (benedetto) teatrino Conte-Chivu-AllegriTUTTO mercato WEB
Fabrizio Biasin
Oggi alle 00:00Editoriale
Fabrizio Biasin

Pensierini di fine anno. Dieci.
1) Meno male che esistono Conte, Chivu e Allegri che si punzecchiano. Il calcio italiano è anche questa cosa qua. E lo fanno perché sanno perfettamente che in Italia, gli equilibri, si spostano minimamente anche fuori dal campo e figuriamoci se la lotta è punto a punto. Chi dice “Che volgarità, che tristezza, che pochezza” lo fa per auto-celebrarsi e finge di non capire in che mondo si trova.
2) Rasmus Hojlund è forte. E fin qui ce ne siamo accorti tutti. Ma è soprattutto il simbolo del 2025 targato Napoli. E voi direte: “E McTominay? E Conte?”. E avete ragione. Ma il danese rappresenta meglio di chiunque altro lo spirito e le intenzioni di De Laurentiis: Lukaku si fa male, tocca trovare un’alternativa, il club prende la migliore cacciando decine di milioni. Napoli è diventata grande e, sì, è già di gran lunga al livello di Inter, Juve e Milan. Altroché se lo è.
3) Rocchi che va a Open Var per provare a spiegare, giustificare, difendere e “se pensate che ci sia della malafede mi faccio da parte” certifica i problemi di un sistema in grande difficoltà. E son difficoltà figlie di un regolamento davvero troppo complicato, certo, ma anche di una classe arbitrale che fatica assai, molto più del suo designatore (quantomeno lui ci mette la faccia).
4) Il mercato di gennaio serve a riparare, ma troppo spesso invece di riparare… peggiora le cose. Guai a farsi fregare da nomi e cifre, anche perché nessuno ha grano da buttare.
5) La Fiorentina ha scelto Paratici. Paratici dovrà fare una mezza impresa, salvare una non-squadra. E per riuscirci dovrà prendere decisioni forti, tipo cambiare mezza rosa. Lui sì deve saper sfruttare il mese della riparazione per mescolare ampiamente la minestra. Ci riuscirà? Sì, ma solo se tornerà ad essere il dirigente lucido dei primi anni alla Juve (quello che pescava talenti) e non quello scialacquone della seconda era in bianconero (quello che spendeva ma non riusciva a costruire “squadre” all’altezza).
6) Il Como – dati transfermarkt – chiude il 2025 con la rosa che più di tutte ha accresciuto il suo valore sul mercato: +223.2 milioni in un anno. Quelli che dicono “facile svettare con il grano” non sanno quello che dicono. Anche solo perché il Como ha la terza rosa più giovane della serie A.
7) Lautaro Martinez chiude il 2025 con 30 gol nell’anno solare e 166 complessivi in nerazzurro (a un passo dal podio all-time). Non ha sbagliato una stagione. E questo è un dato di fatto da sbattere in faccia a coloro che gli rompono e balle ogni due per tre. Lautaro Martinez è una rarità per la “povera” Serie A e chi non se ne accorge ha un problema che è suo e soltanto suo.
8) Si parla molto del calcio della Juve. Di Spalletti che “deve dare un’impronta, ché a Pisa ha fatto fatica”. Quando Spalletti è arrivato a Torino aveva una missione: rimettere in piedi una stagione che sembrava già compromessa. Nelle sue prime 12 presenze ha vinto 8 partite, con 3 pareggi e una sola sconfitta. Per il gioco si vedrà, intanto ha fatto quello che solo i grandi sanno fare: dare un senso alle cose. Ecco perché meriterebbe già un contratto nuovo.
9) Pulisic viene trattato come un mezzo miracolato. “Segna ma…”, “è forte ma…” e “non giocherebbe titolare nelle grandi squadre…”. Balle. Pulisic è molto più che “bravino” e paga solo un limite fatale nell’era moderna: il non essere volutamente personaggio (che poi è un pregio). Beato chi ce l’ha.
10) Jannik Sinner è lo sportivo italiano dell’anno. E forse non solo sportivo. E forse non solo italiano. E forse non solo “dell’anno”. E non c’entra nulla col calcio, ma andava detto.

Buon anno a voi amici cari, stasera mi strafaccio di insalata russa.

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