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Azzurra Corazzi: "A San Marino mi sento a casa. Il calcio? Ho iniziato così"

Azzurra Corazzi: "A San Marino mi sento a casa. Il calcio? Ho iniziato così"TUTTO mercato WEB
martedì 16 febbraio 2021, 08:45La Giovane Italia
di La Giovane Italia
La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro

Se pensiamo ad una giovane  promettente con la maglia del San Marino Academy la mente va immediatamente ad un nome: Azzurra Corazzi, centrocampista classe 2001, che sta dimostrando a suon di buone prestazioni di meritarsi una maglia da titolare. Giocatrice capace di agire indifferentemente sia da mezzala che da playmaker in cabina di regia; destro naturale, ma abile ad usare altrettanto bene anche il sinistro, preziosa in fase di rottura e di ripartenza, dotata anche di ottimo dominio della palla e di buona visione di gioco. È un'atleta normotipo, ma possiede grande potenza negli arti inferiori, capacità che le permette molte volte di vincere i contrasti. Non mancano comunque alcuni difetti da limare, come la velocità di giocata e il cambio di passo.

“Azzurra è una ragazza tosta e diretta” racconta Alain Conte, allenatore della San Marino Academy “apprezza il confronto costruttivo e i rimproveri non la scalfiscono, ma la spingono a migliorare. In campo è una vera lottatrice e non dà mai nulla per perso. É disponibile e generosa con tutti e ritengo che con il lavoro e l' impegno possa diventare una giocatrice di alto livello”. Inizia a giocare all'età di sette anni con una società maschile del proprio paese. Successivamente passa al Giglio Calcio la sua prima squadra femminile,  per poi approdare alla Fiorentina con cui fa tutte le categorie giovanili fino ad arrivare in Prima Squadra. Attualmente milita nel San Marino Academy, squadra con cui vuole togliersi molte soddisfazioni. La Giovane Italia è andata ad intervistarla, per farsi raccontare la sua scalata verso i vertici del calcio femminile.

Cosa vuol dire per te essere una calciatrice?
"Essere una calciatrice significa in primis realizzare un sogno, fare della mia vita ciò che amo. Essere un'atleta, dentro e fuori dal campo".

Ci racconti la tua giornata tipo da atleta?
"La mia giornata tipo è svegliarmi, fare una sana colazione, uscire a fare una passeggiata se non ho lezione con l’Università, e se ne ho bisogno, fare la spesa. Poi pranzo, studio e mi preparo per l’allenamento".

Che cos'è per te il calcio?
"Il calcio per me è passione, amore, divertimento, dedizione e sacrificio".

Sei passata in prestito dalla Fiorentina al San Marino Academy. Quali sono le tue impressioni su questa nuova esperienza? Hai riscontrato delle difficoltà nell' ambientarti e nell'allontanarti dalla famiglia?
"Arrivata a San Marino mi sono sentita subito a casa, l’accoglienza da parte della dirigenza è stata delle migliori, molto familiare. Le ragazze mi hanno accolta bene, insieme e grazie a loro sono cresciuta molto in questi mesi. Certo, lasciare la famiglia non è semplicissimo, soprattutto se il legame è molto forte, però ho preso questa decisione consapevole del passo che stavo facendo, come prova di vita e come nuova esperienza calcistica. Per adesso sono molto contenta di come sta andando, anche se la nostalgia di casa è sempre tanta".

Che sensazioni provi quando entri in campo?
"Prima di ogni partita la sensazione è sempre la stessa: un po’ d’ansia sì, ma tanta voglia di giocare e di fare bene. Quando entro in campo e l’arbitro fischia l’inizio della gara l’ansia sparisce e si trasforma in adrenalina".

Azzurra Corazzi cresce anno dopo anno. Quanta fame serve per fare a sportellate con le "grandi"?
"Cerco di crescere ed imparare giorno per giorno. Sfidare le grandi della serie A è un onore, in ogni partita cerco di “rubare” il più possibile da tutte per imparare da chi ha più esperienza di me e migliorarmi passo dopo passo".

Come è nata la tua passione?
"La mia passione per il calcio è nata grazie a mio fratello e a mio babbo. Giocavamo in cameretta, mio fratello faceva il portiere e io calciavo. Appena sono cresciuta ho iniziato al campetto vicino casa insieme agli amici e poi nella prima società maschile all’età di 7 anni".

Quale è la persona che ti ha spronata di più ad intraprendere la carriera di calciatrice ?
"Tutta la mia famiglia mi ha spronata perché mi vedevano felice e nessuno ha mai avuto nessun tipo di pregiudizio verso di me. Purtroppo non tutti i genitori di bambine che vogliono giocare a calcio la pensano così".

Quale allenatore ti ha aiutato maggiormente a migliorarti? E in che modo lo ha fatto?
"Penso che ogni allenatore ti dia qualcosa, e mi sento di ringraziare tutti quelli che ho incontrato fino ad adesso perché in un modo o nell’altro mi hanno aiutata ad essere qua. A livello tecnico tattico mi ha aiutata molto Antonio Cincotta nei due anni passati con lui alla Fiorentina. Mentre, per quanto riguarda l’aspetto caratteriale, sento di dover ringraziare Claudio Ricci, allenatore della Primavera femminile della Fiorentina: credo mi abbia aiutata molto ad essere un leader positivo all’interno della squadra nelle passate stagioni, in particolare nell'ultima".

Da promessa LGI un messaggio alle future "Corazzi" del domani.
"Un messaggio molto importante, per ogni bambina che ama giocare a calcio e che sogna di diventare una calciatrice affermata, credo sia quello di andare oltre ogni pregiudizio. Il calcio non è uomo. Ogni bambina, come ogni bambino, è giusto che coltivi il sogno in cui crede senza pensare che possa essere sbagliato o che possa essere giudicata per lo sport che pratica.

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