Albertini: "Norvegia superiore, l'ha dimostrato. Ma in Italia il talento c'è, guardate Esposito"
L'ex centrocampista Demetrio Albertini, presidente del settore tecnico della FIGC, ha parlato ai media presenti - tra i quali noi di TMW - a margine della cerimonia di presentazione del Gran Galà del Calcio AIC 2025: "Non è solo un premio dell'AIC, ma racchiude tutto il mondo calcistico che vuole essere presente ed è un piacere collaborare all'organizzazione".
Che impressioni ha lasciato l'Italia di ieri?
"Due valutazioni: quella tecnica, e nel primo tempo l'Italia non ha fatto così male. Nel secondo, però, appena preso gol si è sfaldato tutto l'aspetto tattico e tecnico. La sconfitta è pesante, sette gol compresa anche l'andata sono un divario importante".
Cosa deve fare Gattuso verso i playoff di marzo?
"Io oggi ho parlato di valori della squadra, ancora prima che del lato tecnico o tattico. Rino è un uomo di cuore e di grinta, cercherà di trasferire questi valori morali ai giocatori per quelle due partite".
La Norvegia davvero può essere più forte dell'Italia.
"Il campo dice questo, non si può solo pensare alla storia e a ciò che si è stati. Oggi la Norvegia si è dimostrata superiore".
Il prossimo fine settimana torna il Derby di Milano. Che partita si aspetta?
"Interessante. Spero sia una bella partita e forse oggi non c'è un favorito. Sia Inter che Milan sono oggettivamente partite bene, pensavo che i nerazzurri potessero avere qualche contraccolpo in più all'inizio dopo una stagione tanto dispendiosa. E invece hanno ricaricato le pile, ripartendo bene con un nuovo allenatore: meritano di trovarsi davanti. Il Milan ha trovato proprio un nuovo equilibrio".
Quanto può influire Modric sui compagni di squadra con la sua passione?
"Pensare solo alla passione è limitante, c'entra la qualità. Detta i tempi della squadra, sono contento per il Milan che possa recuperare giocando una sola partita alla settimana. Averlo nel nostro campionato, e nel Milan, poterlo vedere ogni domenica, è davvero un grande piacere".
Dove può arrivare questo Milan?
"Può lottare per lo Scudetto fino alla fine. Anzi, deve farlo, è la base per capire. E come Milan è obbligato a pensare in grande".
Pio Esposito la stupisce?
"Lui è la dimostrazione che va data fiducia ai giovani e che non è vero che non abbiamo talenti nei campionati giovanili. Ce lo diciamo sempre, ripetiamo le stesse cose ma poi non le facciamo mai. Bisogna saper aspettare i ragazzi, spero sia uno dei tanti che possa giocare titolare in una grande squadra".
Leao le sta piacendo?
"Ho sempre detto che la continuità dovesse essere il suo obiettivo, le sue doti nessuno le mette in discussione ma un giocatore per essere grande deve essere anche continuo".
Si aspettava lo stacco di Conte di qualche giorno dal suo Napoli?
"No. Sicuramente è un allenatore vulcanico, ma ormai ha tanti anni d'esperienza, anche a livello internazionale, e non riesco a capire cosa sia successo o cosa stia succedendo. Però piena fiducia ad Antonio, è tra gli allenatori straordinari del calcio mondiale".
Preoccupato della possibilità di mancare il terzo Mondiale di fila?
"Non bisogna avere la nostra storia come prospettiva, questa è la cosa più importante, sennò ci soffermiamo solo su ciò che eravamo e mai su ciò che siamo adesso o vorremmo essere. Bisogna lavorare, con coesione strutturale per definire cosa il nostro calcio e la Nazionale vogliono essere. Di giocatori bravi ne abbiamo, ma che giochino ad alto livello pochi".
Rivera dice che i fuoriclasse non ci sono più.
"Magari possono mancare, alcune generazioni non hanno avuto tanti campioni, ma per diventare un fuoriclasse devi giocare".













