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Bologna in Champions, c'è la firma di Motta. Ma chi non salta è juventino?

Bologna in Champions, c'è la firma di Motta. Ma chi non salta è juventino?TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 13 maggio 2024, 11:53Serie A
di Ivan Cardia

La firma sull'impresa c'è. Quella sul futuro no, e il dubbio che non ci sarà è più che lecito. Thiago Motta è l'artefice del capolavoro del Bologna, che torna a disputare la massima competizione continentale per la prima volta dal 1964, quando si chiamava ancora Coppa dei Campioni e non Champions League. Il tecnico è legato al club rossoblù da un contratto fino al termine della stagione e finora non si è mai voluto sbilanciare sul suo futuro, che secondo diversi addetti ai lavori è già scritto.

Chi non salta è juventino. Nei video che circolano sui social, ognuno ci vede e sente quello che vuole. Nelle ultime ore, per esempio, ne girava uno in cui sembrava che Motta lanciasse un coro contro la Juventus: fake. È invece autentico un altro filmato, nel quale i tifosi del Bologna iniziano a cantare un coro da stadio, uno dei più famosi: "Chi non salta è juventino". E l'ex centrocampista inizia a saltare, ma si ferma non appena sente la squadra nel mirino. Ci voleva forse dire qualcosa?

Da un video, da un saltello fatto o evitato, non si tirano fuori notizie, al massimo sensazioni. Motta può essersi fermato per una miriade di ragioni, per dirne una solo l'altro ieri Inzaghi spiegava che non aveva risposto ai cori dei tifosi a Frosinone per evitare di farsi male. Sta di fatto che la Juve di Cristiano Giuntoli lo ha messo nel mirino da tempo, che nel nuovo corso i bianconeri stanno guardando con grandissimo interesse a Bologna - anche a Riccardo Calafiori - e che da mesi filtra l'esistenza, non confermata da nessuno degli interessati, di un accordo verbale con la Vecchia Signora.

L'incontro con Saputo può cambiare le carte in tavola? Non c'è solo la Juve su Motta, che per esempio a Parigi è considerato - da quando ha smesso di giocare - il naturale candidato alla panchina del PSG. I tempi non sono ancora maturi, mentre a Torino c'è chi è pronto a cucirgli addosso un vestito per andare oltre la Champions, chiavi in mano e via di 2-7-2 in salsa bianconera. A oggi, posto che su quella panchina siede ancora Massimiliano Allegri, non risulta che Motta abbia comunicato qualcosa di ufficiale o ufficioso a dirigenza e proprietà del Bologna. Nei prossimi giorni, conquistato quello che non si poteva neanche definire un obiettivo per quanto era impensabile, incontrerà Joey Saputo, presenza quasi fissa a Casteldebole in quest'annata. È l'unica variabile che potrebbe portare Thiago verso una scelta alla Xabi Alonso: romantica sì, ma servono argomentazioni forti. Saputo le avrebbe anche: il canadese è il quarto proprietario più ricco in Serie A, dopo i fratelli Hartono, Rocco Commisso e Dan Friedkin. Ha mantenuto la promessa europea, ma per ora il suo progetto resta quello della sostenibilità, il modello Atalanta per intendersi, e non di costruire una squadra in grado di competere per la vittoria del campionato. Questo, forse, sarebbe l'unico argomento utile.

E i tifosi? Quelli del Bologna, che salti o meno, Motta lo legherebbero volentieri all'ombra delle Due Torri. A Torino, invece, la posizione ufficiale del tifo organizzato è di tutt'altro segno, sorprendente se si considera che la Juve sta vivendo la peggior stagione della sua storia recente. Gli ultras bianconeri >hanno espresso a più riprese il proprio sostegno nei confronti di Allegri, e nello specifico non vorrebbero il ritorno dell'ex capitano Conte ma nemmeno l'arrivo di Motta, visti i suoi trascorsi interisti nell'epopea del triplete. Ma gli allenatori lo sanno: basta poco, a scendere e salire dal carro.

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