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Capello: "Gli scudetti della Juventus sono 38, tornare al Milan il mio più grande errore"

Capello: "Gli scudetti della Juventus sono 38, tornare al Milan il mio più grande errore"TUTTO mercato WEB
lunedì 16 ottobre 2023, 17:53Serie A
di Dimitri Conti

L'allenatore Fabio Capello ha parlato dall'inaugurazione dell'anno accademico 2023/2024 del Limec (istituto universitario per mediatori linguistici) dalla sala executive 1 di San Siro, di fronte a 300 studenti. Di seguito le dichiarazioni riprese da Gazzetta.it: "Questo è lo stadio più difficile d'Italia. Qui senti il pubblico dirti di tutto, la pressione è schiacciante".

Quindi si sofferma sulla questione della comunicazione: "Se vai all'estero devi capire dove lavori, la comunicazione è tutto. In Spagna comandano le radio e i giornali influenzano il pubblico... Non devi appoggiarti a nessuna fazione. Ogni giorno i giocatori leggono: quando allenavo l'Inghilterra avevo 80 giornalisti in sala stampa, pressione devastante. Mi preparavo le risposte una settimana prima... In Russia avevo un interprete, in Cina ben sei. In Italia è stato tutto influenzato dai social, non mi piace come si comunica".

Cambio tema, spazio alla leadership: "Le scuse hanno le gambe corte, gli alibi sono per i perdenti. Chi vince riparte dalle sconfitte e le analizza". Quindi racconta un aneddoto sulla Liga 2006/07 vinta col Real Madrid: "Dovevamo vincere contro il Maiorca per trionfare, perdevamo 1-0 a fine primo tempo. I miei giocatori erano tutti impauriti, all'intervallo li feci sedere per terra, spostai Roberto Carlos di fronte a me e mi sedetti anch'io con loro. Chiesi se volevamo regalare il campionato al Barcellona dopo aver recuperato 9 punti, dovevo dare tranquillità, se strillavo mettevo ancora più pressione. Alla fine abbiamo vinto 3-1 ed eravamo campioni di Spagna".

Un aneddoto anche su Ronaldo, il Fenomeno, da lui avuto proprio a Madrid: "Nel febbraio 2007 decisi di mandarlo via, gli piaceva fare festa e coinvolgeva il gruppo. Un giorno Van Nistelrooy mi disse che nello spogliatoio c'era odore di alcol... Ed era vero. Ronaldo allora pesava 94 kg, gli chiesi di dimagrire ed arrivò a 92,5 (ride, ndr)". Quindi il brasiliano passò al Milan: "Berlusconi mi chiama un giorno per chieder consiglio. Io glielo sconsigliai, dissi che era un festaiolo e pensava solo alle donne. Lui mi disse solo: 'Ok, grazie Fabio'. Il giorno dopo: Ronaldo al Milan".

Che modelli ha avuto Capello? "Quando giocavo Luis Suarez dell'Inter. Di allenatori ne dico tre: Giambattista Fabbri, Helenio Herrera e Niels Liedholm di cui mi piaceva la psicologia. Mi sento una fusione di loro tre". Qualche giocatore con cui ha avuto meno feeling? "Con Gullit e Cassano ci siamo messi le mani addosso. Cassano prima di ogni partita ordinava le patatine fritte, inaccettabile. Mi arrabbiai più con lo chef che con lui... "Cassanata" l'ho inventato io".

Come si cura il talento? Risponde ancora Capello: "Io ho preso Ibra alla Juve e non sapeva calciare o colpire di testa... Guardate cos'è diventato. Van Basten aveva un problema di rincorsa sulle punizioni, me ne accorsi e una domenica dopo segnò da punizione. Fare schemi è facile, correggere errori una delle più difficili". Per vincere serve passare anche dai fallimenti, spiega Capello: "Il ritorno al Milan è stato l'errore più grande della mia vita. Berlusconi mi aveva chiamato, verso lui avevo una riconoscenza che superava tutto. Chiesi a Florentino Perez di lasciarmi andare ma sbagliai tutto, campionato disastroso".

Chiusura su Calciopoli: "Gli scudetti della Juventus sono 38. Noi abbiamo vinto sul campo, avevamo una squadra troppo forte e non ci serviva alcun aiuto".

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