Chi vuole Milan-Como a Perth e perché. Battaglia dialettica tra due protagonisti

Manca solo la comunicazione ufficiale, ma il parere della Fifa è sostanzialmente soggetto a quello della Uefa e, di conseguenza, non ci sono dubbi sull'esito delle discussioni: Milan-Como, sfida valida per la 24esima giornata della Serie A 2025-2026, si giocherà a Perth, in Australia, l'8 febbraio 2026, a causa dell'indisponibilità di San Siro, occupato dall'inaugurazione dei Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina 2026, e per volontà di entrambi i club e della Lega Serie A.
La posizione del club
Il Milan ha spinto molto in questa direzione, sia per un fattore di prestigio - il club rossonero è stato scelto come il primo della storia del campionato italiano a disputare un match di Serie A al di fuori dei confini nazionali - che per un fattore sociale - in Australia la presenza di tifosi milanisti è molto massiccia - che economico, dato che i club riceveranno circa 8-9 milioni di euro dalla partecipazione al match. Rabiot, però, non è d'accordo: "Sono rimasto sorpreso quando ho saputo che con il Milan giocheremo una partita di Serie A contro il Como… in Australia! È completamente folle. Ma si tratta di accordi economici per dare visibilità al campionato, cose che ci superano. Si parla molto dei calendari e della salute dei giocatori, ma tutto questo sembra davvero assurdo. È pazzesco fare così tanti chilometri per una partita tra due squadre italiane in Australia. Dobbiamo adattarci, come sempre".
La posizione della Lega
L'Ad della Lega Serie A De Siervo si è così espresso sulla questione: "Rabiot ha detto che è una cosa folle? Ha ragione, ma si scorda che come tutti i giocatori è pagato milioni di euro per svolgere un'attività: ovvero quella di giocare a calcio. E come tale dovrebbe avere rispetto dei soldi che guadagna, assecondando il volere del proprio datore di lavoro, in questo caso il Milan, che ha spinto perché si potesse giocare all'estero. La salute dei giocatori è un tema centrale, ma questo è un qualcosa non impossibile, anche perché è un fatto eccezionale".
