Di Canio replica a Bisseck: "Sfortuna con l'Atletico? Non esiste. Chivu deve togliere certe scuse"
"Quando vedo atteggiamenti stanchi o distratti, come la difesa in quell'azione, mi arrabbio come fossi in campo. In Europa il livello è alto. È un attimo scivolare giù". Garantisce Paolo Di Canio, ex attaccante da 66 gol realizzati in Premier League, nonché uno dei calciatori italiani capace di firmare più gol in uno dei quattro principali campionati europei all'infuori dell'Italia. Intervistato a La Repubblica, l'attuale opinionista di Sky Sport ha recensito così il lavoro della difesa dell'Inter sul gol subito nel finale contro l'Atletico Madrid in Champions League, cascando 2-1 al Metropolitano.
Passato anche da Lazio, Juventus e Napoli, Di Canio oggi commenta le gesta dei nuovi calciatori, così come le parole di alcuni calciatori. Tra i quali Bisseck, difensore nerazzurro che ha parlato di sfortuna per la sconfitta amara incassata con i colchoneros per il gol di Gimenez: "Fortuna e sfortuna non esistono", ha replicato. "Chivu deve togliere dalla testa dei calciatori simili scuse. Lui mangiava l'erba, giocava col caschetto. Se prendi un palo è perché hai tirato male". Duro, ma diretto, poi ha dato anche una spiegazione a proposito del tassello mancante nell'Inter di Chivu.
"Fame e cattiveria", i due elementi ravvisati. "Calhanoglu perde palla e leva la gambetta. Ci vorrebbe in campo un Maldini, un Vialli. Lautaro che esce scuotendo la testa non è un bel segnale. E Bonny è più in forma di Thuram", ribatte Di Canio. "A Chivu serve il coraggio di discutere le gerarchie", la chiosa.













