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Ecco Leao, aspettando Pulisic: Allegri, il possibile Milan senza 9 e il fattore Gimenez

Ecco Leao, aspettando Pulisic: Allegri, il possibile Milan senza 9 e il fattore GimenezTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 15:38Serie A
Ivan Cardia

All’improvviso Rafael Leao. Dopo un avvio di stagione frenato dall’infortunio in Coppa Italia e poi da un atteggiamento che non aveva entusiasmato Massimiliano Allegri, il portoghese si è preso il Milan e l’ha portato alla vittoria - polemiche comprese - sulla Fiorentina a San Siro. L’exploit più atteso dal pubblico di fede rossonera, e anche dall’allenatore livornese, i cui propositi per un Leao in versione bomber possono finalmente trovare applicazione in campo.

Aspettando Capitan America. Finora, a trascinare il Milan ci aveva pensato soprattutto Christian Pulisic, costretto ai box da un infortunio che ha irritato non poco il club rossonero per la gestione da parte della nazionale USA. Il fantasista americano ne avrà per un po’, almeno fino alla prossima sosta, come ha spiegato lo stesso Allegri alla vigilia della partita poi vinta con i viola. Al suo ritorno, ecco un bell’enigma tattico.

La coesistenza Pulisic-Leao, sulla carta, non sarebbe un gran problema: in un 4-3-3 (il modulo che tutti immaginavano Max avrebbe adottato al Milan, forse anche lui) sono i due esterni offensivi perfetti. Giocate, gol e assist. Presa la squadra in mano, Allegri si è rapidamente convertito al 3-5-2 che gli consente di valorizzare un giocatore spesso sottovalutato come Saelemaekers. E fin qui, più che di abbondanza, l’ex tecnico della Juve ha avuto semmai un problema di scarsità di risorse lì davanti. Con entrambi a disposizione, visto il rendimento, tutto porterebbe a schierarli da attaccanti puri, in un modulo senza un vero “nove” e in un ruolo per entrambi non proprio tradizionale.

Se non fosse che il Milan, per ora, con un “nove” vero ci gioca. Santi Gimenez non sarà il bomber che i rossoneri speravano di aver pescato in Olanda, pagandolo non poco forse anche per agevolarsi - missione fallita - il compito con il Feyenoord nell’incrocio della scorsa Champions League (ma ieri lo ha fermato solo super De Gea). Però il messicano ha i movimenti del centravanti, ed è una cosa che non concerne solo la capacità di spedire la palla in fondo al sacco. Si è visto anche ieri con la Fiorentina, una partita vinta ma non certo giocata benissimo dal Milan , che però ha avuto più senso proprio quando è entrato il Bebote. È questione di equilibri: Allegri dovrà trovarne di nuovi, per non rinunciare a uno dei suoi tenori. O magari reinventare ancora il suo Milan.

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