Golemic: "Un'estate turbolenta di promesse mancate: sono libero ma penso positivo"

Vladimir Golemic è in Serbia, a pochi chilometri da Krusevac, nel suo paese. Definisce, in esclusiva per Tuttomercatoweb.com la sua estate "turbolenta". E' svincolato e senza squadra, dopo l'esperienza da leader della difesa del Crotone negli ultimi anni. "Però, testa alta: penso in modo positivo anche se in questa estate ne ho viste di tutti i colori. Proposte, caratteri, persone, cose incredibili. Ma andiamo avanti".
Ma non era finito in Arabia Saudita?
"Oh, finalmente chiarisco. Avevo due offerte dall'Arabia Saudita, offerte anche importanti economicamente. Ma importanti davvero, 2 milioni di euro e anche di più: non me le aspettavo così".
Ci sembrava d'aver letto un annuncio ufficiale a giugno. Facciamo chiarezza definitivamente a riguardo.
"Già, una squadra ha fatto anche l'annuncio, i giornali hanno anche detto che avevo firmato a giugno con l'Al Hazem. Invece non era vero: ero sotto contratto col Crotone fino al 30 giugno e venti giorni prima non era corretto dire che avevo firmato quando, ripeto, era falso: c'era l'offerta? Sì. Avevo firmato? No, non era vero...".
Eppure non è arrivata nessuna reazione
"Me la sarei aspettata, da parte di chi mi stava accanto invece dno. Ci sono rimasto davvero male, non si fa così. Poi avevo delle problematiche a casa e sono stato costretto a rifiutare e a non firmare. Da lì sono sorti dei problemi ma non ho mai messo nero su bianco su qualcosa. Dall'Al Hazem si sono irrigiditi sulla questione ma non ho mai capito cosa pretendessero visto che non c'era nulla di scritto e avevano pure fatto un annuncio".
E l'altra offerta?
"Poi ho avuto un'altra offerta da Tramezzani che mi allenava a Lugano. L'Al-Faisaly era in ritiro in Serbia, era tutto quasi pronto per la firma, ma non è andata in porto proprio perché c'erano stati dei pregressi con la società precedente. Un vero casino, un vero peccato".
Lei arriva dagli splendidi anni di Crotone e dall'amaro epilogo della retrocessione.
"Sono felice di esser stato lì. Ho conosciuto gente bellissima: voglio bene a tutti, dal Presidente, al direttore. Ci siamo trovati benissimo: io, mia moglie, tutta la famiglia. E' stato un peccato aver lasciato ma è stata una scelta di vita. Ho una bimba piccola, penso sia la prima serba-crotonese! Sarò legato per sempre alla città e anche dal punto di vista calcistico sono cresciuto tanto. Tecnicamente, fisicamente, di testa. L'obiettivo con cui sono arrivato è stato andare in A, è stato un orgoglio, mi spiace per la retrocessione ma purtroppo l'abbiamo meritata sul campo".
Junior Messias al Milan: se l'aspettava?
"Sì: abbiamo sempre parlato tanto e gli ho detto che ogni dribbling che faceva gli aumentava il prezzo e il valore. Se altri valgono tanti soldi, lui li vale altrettanti... Fosse stato nelle giovanili di una grande di Serie A, il Milan lo avrebbe avuto già in rosa. Vedrete che spaccherà, che farà grandi cose per tanti anni e da protagonista. Quando guardo il calcio guardo tutto il contesto e sono certo che arriverà al top".
Un altro grande protagonista dell'estate è stato Simy, ora alla Salernitana. Con Ribery.
"Ho un rapporto straordinario con Simy: era già prima di me a Crotone, mi hanno raccontato la sua storia, come è stato il suo inizio lì. Merita di essere dov'è, non ci sarebbe stato altrimenti. Magari mi sarei aspettato di vederlo in una grande squadra e non in una neopromossa, però non è certamente un male: faranno sicuramente bene e sono ambiziosi, non fraintendetemi. Ben per la Salernitana e bravi loro a prenderlo, mi stupisce solo il fatto che altri club di fascia più alta non abbiano rilanciato".
Il suo capitano, Cordaz, chiuderà all'Inter.
"Che felicità. Anche per Alex che è andato all'Inter: sono felice come se fossi io, è un orgoglio averlo conosciuto, lui come gli altri, esser stato insieme per tanto tempo".
E lei?
"Dopo quest'estate turbolenta fatta di promesse non mantenute? Ho il carattere tosto. Aspetto, ho la fortuna di avere anche il doppio passaporto. Ora sono a casa, in Serbia, e aspetto. Anche se parlarne così, a cuore aperto, mi fa di nuovo arrabbiare".
