Fabregas: "Battuta la Juve dopo più di 50 anni. Tudor mi ha detto che il Como è un esempio"

14.50 - Il Como supera con classe una Juventus imbattuta dallo scorso aprile (0-1 fuori casa col Parma). Al termine del trionfo per 2-0 al Sinigaglia a breve ci sarà Cesc Fabregas, allenatore dei lariani, in conferenza stampa.
15.12 - Inizia la conferenza stampa.
Quanto è soddisfatto oggi?
"Soddisfazione generale. Non solo per il risultato, che è molto importante ma non l'unica cosa. Alla fine quando si fanno bene le cose il risultato arriva da solo. L'idea non cambia, oggi non avevamo esterni, dovevamo adattarci e prepararci in una maniera diversa. Penso che i ragazzi che sono entrati han fatto bene, Moreno ha fatto molto bene, Diego Carlos e Kempf anche. Perrone intelligenza pura, non ci sono tanti giocatori così. Caqueret anche. Tatticamente abbiamo preparato bene la partita, la Juve faceva fatica. Oggi vogliamo sempre allenare a vincere per 5-0. La squadra ha capito bene la partita. Poi di là, Yildiz e Conceicao sono giocatori incredibili che trovano sempre qualcosa. Noi l'anno scorso abbiamo perso, ma stiamo provando a cambiare questo. Fare la stessa cosa
e migliorarla, provando a portare quella mentalità per vincere le partite".
Bell'abbraccio e discorso concitato alla squadra.
"Ho fatto una domanda. Ognuno ha la sua opinione, per essere una persona vincente nella vita. Il coraggio e la personalità non può mancare mai, la qualità c'è e poi bisogna crederci fino alla fine. Se siete in 2 con la stessa mentalità riesci sempre a trovare la formula per vincere. Questi ragazzi hanno fatto 4 partite senza tifosi per la solidarietà della Curva che ha aiutato la città e i comaschi. Oggi siamo stati tutti uniti, una vittoria arrivata dopo più di 50 anni. Farlo in questa maniera, con questa forza e unità è un punto d'orgoglio".
La prima volta che la si vede così felice. Quanto le è pesato stare in tribuna oggi? E Wenger?
"Sì, i biglietti glieli ho presi io. Quattro settimane fa mi ha chiamato, aveva l'opportunità di venire. Lui mi ha portato all'Arsenal, oggi non mi ha visto in panchina ma prima della partita abbiamo parlato un'ora. Un piacere e un onore. So cosa ha fatto per me a 16 anni, ha creduto in me. Questo stimolo me lo porto dietro sempre e cerco di farlo con i giocatori giovani".
Presi solo 5 gol in 7 partite, in difesa avevate un problema con Ramon. Ma la compattezza c'era.
"Sì, tante assenze, ma nel nostro mondo non ci sono alibi. Con l'Atalanta dicevano che a loro mancava questo e quell'altro, da noi no perché non mi piace, non è la mia forza l'alibi. Prima viene l'idea e l'identità. Abbiamo giocato contro la Juventus che andrà al Bernabeu dal Real Madrid tra tre giorni. So che mister Tudor è un grande allenatore della Juventus, un club immenso, ha detto che sono un esempio. Per noi oggi era un grandissimo test. Noi abbiamo ricominciato al Como, con una nuova aria, idea. Mi piace che siamo un esempio per lui".
Quest'anno prima volta che buttate giù la big. È un segno?
"L'anno scorso potevi vincere una di quelle e poi finivi in B. Ma giorno dopo giorno vedo i giocatori crescere. Mister Tudor deve vincere sempre, noi no, stiamo facendo un'altra storia, manca tantissimo e do tanto valore a questo".
Diao tornato in panchina. E Ramon come sta?
"Ramon non iniziava, era un errore, iniziava Diego Carlos. Si è fatto male in uno scontro con Butez in allenamento, ha iniziato lui perché non è andato via con la Nazionale. Era fresco. Poi si è fatto male alla fine, è entrato Ramon e ha iniziato un po' male e poi si è ritrovato, indizio della sua mentalità. Questo mi piace. Diao? Non ha fatto un allenamento con noi, era una cosa forzata, ma averlo in panchina per 5 minuti e basta... un errore mio. Douvikas e Baturina potevano entrare dalla panchina. Poi ho scelto io di portarlo. Senza esterni volevo avere un po' più di opportunità e creare dubbi".
15.24 - Finisce la conferenza stampa.
