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Florentino Perez al contrattacco: "La Superlega esiste, qualcuno ha manipolato per interesse"

Florentino Perez al contrattacco: "La Superlega esiste, qualcuno ha manipolato per interesse"TUTTO mercato WEB
© foto di J.M.Colomo
sabato 24 aprile 2021, 10:30Serie A
di Michele Pavese

"La Superlega esiste e anche i partner che la compongono. Quello che abbiamo fatto è stato concederci qualche settimana di pausa per riflettere sul modo in cui alcune persone, che non vogliono perdere i loro privilegi, hanno manipolato il progetto". Comincia così, all'attacco, la lunga intervista di Florentino Perez ad As. Il tema centrale è ovviamente il fallito tentativo di creare una Superlega europea e l'attacco è rivolto principalmente verso Aleksander Ceferin, il presidente della UEFA che ieri è tornato a minacciare i 12 club ribelli. "Non mi pento di quello che abbiamo fatto e di come lo abbiamo fatto. Tanto la reazione di quei pochi privilegiati sarebbe stata la stessa", dice il presidente del Real Madrid. "Già a gennaio Ceferin ci avvertì severamente. Volevamo discutere i dettagli con la UEFA, ma non ci hanno nemmeno dato il tempo. È stata una grande opera di manipolazione, non ho mai visto niente di simile. Siamo stati costretti ad andare in tribunale, che ha emesso un provvedimento precauzionale che dice tutto. Ordina alla UEFA e alla FIFA, nonché alle leghe e alle Federazioni nazionali, di astenersi dall'adottare qualsiasi tipo di azione che impedisca la nascita della Superlega. A mio parere, questa sentenza pone fine al monopolio dell'UEFA. Ma anche se è stata emessa martedì, mercoledì Ceferin ha continuato a minacciare. Le sue azioni vanno contro la libera concorrenza nell'Unione europea, e questo è qualcosa di molto grave".

Cosa risponde alle critiche mosse nei confronti della Superlega?
"Non è vero che va contro i campionati nazionali, né che è un sistema non meritocratico o esclusivo. È stato tutto manipolato. È il progetto migliore possibile ed è stato studiato per aiutare il calcio ad uscire dalla crisi. Il calcio è gravemente malato perché l'economia sta affondando e dobbiamo adattarci ai tempi che corrono. Noi puntiamo a far arrivare più soldi per tutto il sistema. E penso che la nuova riforma UEFA non risolva il problema perché non migliorerà la situazione esistente. Inoltre, non possiamo aspettare fino al 2024. Ma noi abbiamo fatto qualcosa di sbagliato... Qualcosa va fatto perché i giovani, tra i 14 e i 24 anni, abbandonano il calcio perché annoia di più rispetto ad altre forme di divertimento. Ci sono 4 miliardi di tifosi di calcio in tutto il mondo e la metà di loro sostiene i club della Superlega. Il calcio è l'unico sport mondiale".

La situazione economica è così grave da dire che il calcio sta morendo?
"Passiamo ai dati: il rapporto di consulenza KPMG mostra perdite dei dodici club della Superlega per 650 milioni di euro solo relativamente ai tre mesi di pandemia della passata stagione. Alla fine della stagione attuale, le perdite saranno di circa 2.000/2.500 milioni di euro. Il Bordeaux è appena fallito. O facciamo qualcosa presto o molti club falliranno".

Il vostro progetto propone una soluzione semplice per ottenere maggiori entrate: aumentare il livello delle partite e l'entusiasmo. Come è possibile farlo senza che le altre squadre si sentano offese?
"La realtà è che più ci sono partite interessanti e competitive, più soldi arrivano al calcio. E questo sarà un beneficio per tutti, non solo per pochi, perché i campionati nazionali varranno molto di più. La solidarietà è un pilastro molto importante del progetto".

Avevate il sostegno di qualche televisione?
"Stiamo lavorando a questo progetto da tre anni e lo abbiamo studiato bene. Il piano è pensato per ritrovare l'interesse dei tifosi, e questo porterà più soldi a tutti: club grandi, medi e piccoli. La chiave è riconquistare l'interesse dei tifosi, far vedere più partite tra i Messi e i Cristiano Ronaldo di oggi e domani. Real Madrid-Barcellona ha fermato il mondo. Ebbene, tutto il denaro che genera va a beneficio di tutti i campionati e tutti i club".

Perché pensa che Bayern e PSG non siano saliti sul carro della Superlega?
"Per vari motivi. Nel caso del Bayern, è in corso un cambiamento nella sua gestione; il PSG lo avremmo incluso in seguito. Il gruppo di dodici club lavorava da molti anni. Ma sarebbero stati invitati entrambi".

I dodici club della Superlega non solo hanno firmato un contratto vincolante, ma non possono abbandonare il progetto fino al 2025 se non pagano centinaia di milioni di euro di penalità. È giusto?
"Non ho intenzione di spiegare cosa sia un contratto vincolante ora. Ma non possono uscire. Alcuni, sotto pressione, hanno detto di averlo fatto. Ma questo progetto o un altro molto simile andrà avanti, e spero presto".

JP Morgan è scesa dal treno?
"Non è vero. C'è stato un momento di riflessione, come per i dodici club. Se dovremo cambiare qualcosa, lo faremo, ma questo è il miglior progetto che si potesse realizzare. Puntiamo a recuperare i tifosi, i giovani. E per questo bisogna cambiare. Se la UEFA vuole farlo con il progetto di riforma della Champions, onestamente non penso che sia una buona soluzione. Inoltre, vogliono iniziare nel 2024, ma vedremo quali squadre resisteranno".

Quando pensa che potrà cominciare la Superlega?
"Dobbiamo farlo il più velocemente possibile, ma prima bisogna spiegare il progetto a persone in buona fede, che sono state manipolate da chi non aveva altro obiettivo che difendere i propri privilegi. Si sbagliano se pensano che abbia agito per il loro bene"

C'è chi sospetta che il Real Madrid possa essere danneggiato da tutto questo, fuori e dentro il campo. Cosa ne pensa?
"Nell'Europa democratica in cui viviamo, nessuno può pensarci".

Cosa cambierebbe?
"Per cominciare, senza ricavi non si può fare nulla. C'è bisogno di una competizione stabile, con un rigoroso Fair-Play Finanziario, che funzioni e che ti permetta di competere da pari a pari e che non avvantaggi i club controllati da uno Stato o dai super-miliardari. Il Real Madrid, ad esempio, ha solo tre fonti di reddito: biglietti, televisione e sponsor. E ora sono ancora più preoccupato, perché il presidente dell'UEFA ha appena detto 'Dobbiamo proteggere le persone che sostengono finanziariamente i loro club, con passione e amore'. Qualcuno mi spieghi come il Real, che è un club che appartiene ai soci, possa competere con un club-Stato".

Tre delle quattro semifinaliste della Champions League (Manchester City, Chelsea e PSG) sono state indagate dalla UEFA per violazione del Fair Play Finanziario. Questo cosa le suggerisce?
"Non voglio giudicare nessuno ma dico che siamo preoccupati. Non per quello che è successo, ma per quello che potrebbe accadere. Perché abbiamo ascoltato cosa ha detto il presidente UEFA. Se ad alcuni club sarà consentito di iniettare denaro illimitato, sarà difficile competere ad armi pari. Per questo è necessaria trasparenza, vogliamo sapere da dove provengono gli introiti dei club".

È rimasto sorpreso dalla reazione di Ceferin e Tebas?

"Il presidente della UEFA ha avuto un comportamento malsano, soprattutto perché guida un'istituzione che difende il calcio e i suoi valori. Tutto quello che è successo è stato deplorevole, con insulti e minacce. Siamo rimasti sorpresi da questa violenza. Tutte le idee che sto esponendo in questa intervista le posso spiegare personalmente a entrambi".

Secondo alcune informazioni, è stato Laporta ad avvertire Tebas che la presentazione della Superlega fosse imminente. E Tebas ha avvertito Ceferin.
"Onestamente non credo sia così. Laporta sa bene che la Superlega è la soluzione migliore perché gli permetterà di aumentare i ricavi. La situazione economica non darà tregua a nessuno".

Per quanto tempo i club potranno resistere senza una riforma della Champions League?

"Molto poco. La pandemia non è solo ciò che abbiamo già sofferto, ma ciò che lascerà come conseguenze economiche".

Ma se la UEFA ha il monopolio del calcio in Europa, perché dovrebbe lasciarvi andare?
"Perché il diritto comunitario proibisce il monopolio. E c'è una sentenza di un giudice che te lo dice chiaramente".

Si potrebbe risolvere tutto questo pasticcio con la UEFA se i club partecipassero direttamente alle trattative con gli operatori televisivi?
"Questo è ciò che intendiamo fare. Ciò si riflette nell'accordo vincolante della Superlega. Ora bisogna fare uno sforzo e spiegare il progetto alle persone. Vogliamo fare la stessa cosa che avviene nel basket con l'Eurolega. Ma ogni volta che si vuole apportare un cambiamento, che sia pure positivo, la prima reazione è quella del rifiuto. La stessa cosa è successa quando sono nati i campionati nazionali in un momento in cui si giocavano solo i campionati regionali, e ovviamente quando è nata la Coppa dei Campioni nel 1955. Ma i tempi cambiano e le persone e il mondo si evolvono, bisogna adeguarsi di conseguenza. Non solo è necessario, è anche conveniente".

La possibilità di effettuare acquisti importanti dipende dal futuro della Superlega?
"È importante che tutto sia trasparente e che si metta in chiaro quale sia l'origine degli investimenti. Ad esempio, che le sponsorizzazioni sono ciò che appaiono e non ciò che sembrano. Tra le dodici ci sono anche club con proprietari milionari che l'hanno capito".

Con questo scenario, talenti come Vinicius e Pedri potrebbero essere ceduti come è successo con Ferran Torres?
"Il problema non sarà più quello di poter acquistare, ma di mantenere un modello. I calciatori potrebbero finire in squadre con risorse illimitate, al di là delle tre fonti di guadagno di cui ho già parlato".

In Italia hanno appena ceduto i diritti televisivi con una trattativa al ribasso di 300 milioni. È un avvertimento?
"La stessa cosa accadrà in Spagna e anche in Inghilterra. I prossimi contratti caleranno, a meno che non si ponga rimedio migliorando l'interesse e la competitività. In caso contrario, giovani migreranno verso piattaforme che li intrattengono di più e che lavorano ogni giorno per dare loro quello che cercano. Il risultato sarà che ci sarà sempre meno pubblico".

La proposta di riforma della Champions che la UEFA ha fatto per il 2024 non convince.
"Onestamente no. Né il formato, che nessuno ha compreso, né l'inizio, perché nel 2024 tutti i club potrebbero essere rovinati. Ci sarà una rivolta dei club che falliscono, perché solo coloro che hanno uno stato o un magnate come proprietario resteranno a galla".

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