Il futuro di Allegri alla Juve è più che in bilico: c'è attesa per il confronto di fine stagione

Il destino di Massimiliano Allegri da allenatore della Juventus è ormai fortemente in bilico da qualche giorno, con l’eliminazione di Siviglia a un passo dalla finale di Europa League che ha sostanzialmente aperto la voragine della crisi. E col passare del tempo anche il momento della decisione finale si sta avvicinando con il faccia a faccia a stagione terminata sempre più imminente.

Una stagione peggio dell’altra e un’idea di futuro che non convince.
A pesare sul possibile ribaltone in panchina ci sono i pessimi risultati delle due stagioni con Allegri allenatore (con la seconda peggio della prima), un’idea di gioco che latita e la non valorizzazione di qualche giocatore che, sulla carta, sarebbe dovuto essere chiave nel presente e nel futuro bianconero. E poi la comunicazione in pubblico che alla vigilia degli incontri riavvicina e nel postpartita allontana sempre più il tecnico dalla panchina della Juventus. Una settimana fa a Empoli le parole su un futuro senza poter competere a stretto giro: “Se l’anno prossimo saremo fuori da tutto non si può dire che torneremo subito a vincere”; dopo il Milan altre frasi che non hanno fatto piacere alla dirigenza e ai tifosi: “Quando sono tornato, sapevo che sarebbe stato difficile vincere. Se avessi voluto vincere sarei andato magari da altre parti”. La distanza fra chi dovrà prendere una decisione e chi, eventualmente, subirla si amplia sempre più.

Fra una settimana il decisivo confronto di fine stagione.
La diciassettesima sconfitta della stagione di domenica sera ha portato con sé una sola buona notizia per tutto l’ambiente: resta una e una sola partita da disputare prima di chiudere le porte a un’annata da dimenticare. La serata di Udine tirerà giù le serrande della stagione 22/23 e qualche ora più tardi la dirigenza imposterà, nel confronto con Allegri, quella successiva. E a oggi appare molto complicato che possa essere fianco a fianco viste opinioni e prospettive del domani ampiamente divergenti fra parte dirigenziale e tecnica che, per il bene della Juventus, non possono non viaggiare all’unisono.