La Fiorentina ha tanto da lavorare e i tre schiaffi del Napoli accendono un primo allarme

Una partita che partita non è mai stata. Il Napoli ha passeggiato su una Fiorentina impotente dinnanzi ad uno strapotere fisico, tecnico, tattico e mentale della squadra di Conte, la quale ha impartito una sonora lezione a Pioli ed i suoi. Il tecnico viola nel post partita ha provato a gettare un po’ di acqua sul fuoco ma è chiaro che a Firenze l’incendio è iniziato già a divampare. Perché i punti in classifica sono due in tre giornate e perché la Fiorentina al momento non sembra mostrare uno straccio di gioco. "Mi aspettavo di avere qualche punto in più in classifica, ma nelle difficoltà di oggi la squadra è stata squadra. Ho visto delle cose positive anche in una partita così difficile", ha detto Pioli nel post partita, ma la sensazione è che la Fiorentina sia salita in cattedra - se così si può dire - sul finire dei due tempi più per un leggero calo fisiologico degli avversari (è la terza giornata anche per loro e forse sullo 0-3 qualcuno avrà iniziato a pensare anche al City) che per veri e propri meriti propri.
Il gap tra le due squadre c’è ed è evidente. Lo sapevamo prima della partita e i 90 minuti del Franchi non hanno fatto altro che ribadirlo. Un gap che ieri è stato evidente anche tra Pioli e Conte. Se a quest’ultimo è bastato una manciata di allenamenti per mostrare una versione di Hojlund da stropicciarsi gli occhi, l’allenatore della Fiorentina è ancora alle prese con lo scioglimento di una matassa viola di cui pare non aver ancora trovato né il capo, né la coda. Insistere ancora su Fagioli come regista sembra una forzatura, così come l’impiego di Dzeko dal primo minuto.
Se però nel torbido della partita di ieri c’è una piccola luce, questa è rappresentata dagli ingressi in campo di Hans Nicolussi Caviglia e Jacopo Fazzini. I due centrocampisti si sono presi la scena negli ultimi 10 minuti e alla fine sono usciti dal campo tra i pochi a meritare una solida sufficienza. Il primo si è dimostrato molto più a suo agio in cabina di regia, oltre che aver dato prova delle sue indubbie qualità balistiche. Il secondo invece ha affrontato il battesimo del Franchi con la sfrontatezza di chi vuole prendersi fin da subito un ruolo da protagonista. Col Como si dovrà ripartire anche da loro due. Anche perché la classifica inizia a farsi pesante, e nel match di domenica prossima non saranno ammessi altri passi falsi.
