Le due facce dell’Inter: Luis Henrique non è ancora pronto. Diouf forse sì, ma in un altro ruolo
“Non sono ancora pronti per quello che è l’impatto con il calcio italiano”. Così, a fine ottobre, Cristian Chivu spiegava il pochissimo spazio dato, in casa Inter, a Luis Henrique e Andy Diouf. Più di un mese e diverse partite dopo, lo scenario non è cambiato granché - i due, costati complessivamente poco meno di 50 milioni di euro, rimangono dei comprimari al massimo -, ma c’è qualche indicazione in più. E forse anche i rispettivi ruoli sono da ripensare.
A Pisa… Il confronto diretto è anche l’ultimo, il 2-0 dell’Arena Garibaldi. Prima Luis Henrique, poi Diouf, entrambi sulla destra, dove l’Inter ha un vuoto enorme come le prestazioni di Denzel Dumfries, al momento indisponibile. Chivu ha schierato prima il brasiliano, sulla carta sostituto naturale dell’olandese, e poi ha chiuso la partita con il francese arrivato dal Lens. Due prestazioni più lontane erano difficili da immaginare: lì dove l’ex Marsiglia è apparso timido e spaurito, Diouf ha invece inciso, pur sul piede “debole” dato che nasce come mancino. Ha partecipato al secondo gol di Lautaro e ha offerto all’argentino il pallone spedito sul palo, confermando quanto di buono già fatto (intra)vedere nei minuti finali del derby.
È questione di ruolo? Fermo restando che l’impatto con la Serie A rimane un tema, sorge il dubbio che il vero tema sia un altro. Luis Henrique, che con De Zerbi all’OM ha lavorato da esterno a tutta fascia, è un giocatore sulla carta più offensivo, quasi un’ala: è arrivato come vice Dumfries, ma anche per costruire la strada verso il 3-4-2-1. Che resta nelle idee, ma al momento è stato accantonato. Diouf, viceversa, è arrivato per quello che non è, dato che si parla di un giocatore molto diverso dal connazionale Koné, cercato prima della virata sul buon Andy. Giocatore di gamba e di inserimento, dall’ottima tecnica, ma con poca propensione al ruolo di mediano, di “schermo”. In un 4-3-3 ci starebbe benissimo, ma è difficile immaginare che l’Inter cambi a tal punto. Da vice Dumfries, invece, può dire decisamente la sua.











