Marotta dà ragione a Conte: “Campionato come il Giro d'Italia”. Ma Inzaghi può vincere il Tour de France

Antonio Conte rivendica, e Beppe Marotta, un po’ a sorpresa, gli dà ragione. Alla vigilia dell’ultima giornata della Serie A, l’allenatore del Napoli aveva rimarcato le differenze tra il campionato e le competizioni internazionali: “38 partite sono tante e si vede chi merita - ha dichiarato in conferenza stampa -. Invece in un percorso più breve può spuntare qualcosa di diverso: sorteggio, avversari con squalificati e infortunati”.
Nel pre-partita di Como-Inter, il presidente nerazzurro ha sostanzialmente, pur precisando la grande differenza di partite giocate con il Napoli, dato ragione al tecnico avversario: “Da questo punto di vista sì, il campionato è come se fosse un Giro d’Italia. In Champions spesso e volentieri ti aiutano circostanze favorevoli che ti aiutano, nella fattispecie però in questa stagione abbiamo giocato mi pare 15 partite in più del Napoli. È normale ci sia stata qualche difficoltà”.
Dichiarazioni, quelle di Marotta, che almeno in parte colpiscono. Perché le parole di Conte erano in qualche modo suonate - oltre che non troppo centrate, dette da chi in Europa ha sempre faticato - come una rivendicazione anche nel duello a distanza con Simone Inzaghi. Del cui lavoro, al di là del piccolo errore numerico (l’Inter chiuderà la stagione con 18 partite in più del Napoli, non 15), non è arrivato quello che probabilmente lo stesso Inzaghi, che il 31 maggio giocherà la sua seconda finale di Champions - che sta al campionato italiano come il Tour de France al Giro nel ciclismo -, si sarebbe aspettato: una difesa esplicita, da parte del suo presidente.
