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Matthaus: "Non vedo l'Inter favorita in Champions. Dovrà lottare in campionato"

Matthaus: "Non vedo l'Inter favorita in Champions. Dovrà lottare in campionato"TUTTO mercato WEB
ieri alle 21:08Serie A
Ivan Cardia
fonte Da Trento, Lorenzo Marucci e Daniele Najjar

Lothar Matthäus, tra i grandi ospiti del Festival dello Sport di Trento nella giornata di oggi, ha parlato della corsa per la vittoria della prossima Serie A: “Penso che il campionato sia molto aperto, non c’è una squadra davvero in vantaggio sulle altre ma 3-4 club in corsa. Penso sia una cosa buona per il calcio italiano, d’altra parte molti giocatori italiani fanno parte di queste squadre ed è una cosa utile anche alla Nazionale”.

Cosa pensa di Lautaro Martinez?
“È un leader, è un goleador, ha esperienza, dà tutto per il suo club, i compagni e i tifosi. È un vero numero 10”.

Più forti Thuram-Lautaro o Serena-Diaz?
“Ero contento con Serena e Diaz, e penso che i loro compagni siano contenti con Thuram e Lautaro”.

Le difficoltà della nazionale italiana la stupiscono?
“Stiamo avendo difficoltà anche in Germania, mi augurano che entrambe riescano a qualificarsi. Nessuno vuole giocare contro queste nazionali, anche se non sono al top della loro storia”.

Il tiro di Calhanoglu è paragonabile al suo?
“Ha le sue qualità e io avevo le mie. Gli auguro soltanto il meglio, soprattutto la salute e una bella vita. E magari i risultati con l’Inter”.

L’Inter può arrivare ancora in finale di Champions?
“Non la vedo tra le favorite in Champions League, deve correre in Serie A. Due finali nelle ultime tre stagioni sono state una cosa speciale, le semifinali dell’ultima edizione sono state fantastiche, come pure gli ottavi con il Bayern. Penso che fosse chiaro a tutti che il PSG abbia giocato meglio e meritato la vittoria. Ma all’Inter auguro ovviamente di andare il più avanti possibile”.

Woltemade può essere un valore aggiunto per la Germania?
“È molto giovane, non credo possa fare la differenza da solo. Può segnare, questo sì. Ma chiedere a un ragazzo così giovane di fare la differenza con la Germania non è facile: non è Messi, non è Ronaldo, è Woltemade”.

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