Milan-Como a Perth? Ecco quanto incasserebbero i club. Mistero per marketing e diritti tv
"Lega italiana a gambe aPerth". Ha fatto il giro del web lo striscione dei tifosi del Como, in occasione della super sfida di campionato (vinta 2-0) contro la Juventus dieci giorni fa al Sinigaglia e per il quale sono stati multati gli otto sostenitori e portatori del messaggio. Contenuto ovviamente in netto contrasto con l'insistenza da parte della Lega Serie A di far disputare Milan-Como a Perth, in Australia, a febbraio mentre mancano gli ultimi due semafori verdi per renderlo possibile.
Nel mirino della contestazione dei tifosi lo scopo meramente economico, ma la domanda sorge spontanea: a quanto ammonterebbero i ricavi con la partita fissata dall'altra parte del mondo? Stando a quanto riportato da Calcio e Finanza, l'operazione dovrebbe ruotare attorno ai 12 milioni di euro complessivi, la cifra investita dall’Australia per ospitare l’evento. Da questa cifra andranno tolti i costi per l’organizzazione della partita, a carico della Lega Serie A (trasferte di Milan e Como e costi legati alla produzione dell’evento, televisiva e non solo).
Scorporando questi costi, rimarranno tra gli 8 e i 9 milioni di euro da distribuire alle due società coinvolte e agli altri club di Serie A. Il club rossonero incasserebbe la fetta maggiore, soprattutto grazie al rimborso che gioverà dai mancati incassi al botteghino di San Siro per l'evento. Quanto ai lariani, invece, incasseranno una quota più bassa per la partecipazione. Ma un "premio" di riconoscimento andrebbe anche alle altre squadre del campionato italiano che hanno votato a favore della proposta di dislocare il match a Perth.
Resta più di qualche dubbio sul fronte marketing. Esistono dei legami tra Italia e Austria calcisticamente parlando, soprattutto grazie alla permanenza di Del Piero al Sydney FC oppure con l'ingaggio di Trent Sainsbury da parte dell'Inter di Suning. Sono diversi gli italiani emigrati, tuttavia in linea massimale l'interesse attorno al pallone resterebbe comunque modesto. Al contrario, invece, di quanto generato dalla MLS in America. E il mercato sportivo in Oceania non garantirebbe nemmeno introiti cospicui dai diritti tv.











