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Milan, Giroud: "È uno scudetto con un accento francese, che bello vincerlo davanti all'Inter"

Milan, Giroud: "È uno scudetto con un accento francese, che bello vincerlo davanti all'Inter"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 25 maggio 2022, 15:51Serie A
di Ivan Cardia
fonte Traduzione a cura di MilanNews

Intervistato da L'Equipe dopo la vittoria dello scudetto col Milan, Olivier Giroud ripercorre l'annata dei rossoneri, dalla fine: "C’erano oltre 18mila tifosi contro il Sassuolo, abbiamo giocato praticamente in casa. I milanisti aspettavano questo trofeo da undici anni".

I festeggiamenti?
“Abbiamo fatto una grande festa negli spogliatoi. Tutti abbiamo fumato i sigari, ma solo Ibra è uscito con un sigaro durante la premiazione. Solo lui poteva farlo. Era felice come per il suo primo titolo, si vedeva. Ha anche fatto un discorso per tutti nello spogliatoio prima e nel pullman che ci ha riportati a Milano poi. Abbiamo fatto una festa con 30mila tifosi a Casa Milan. Il giorno dopo abbiamo sfilato sul pullman a due piani per quattro ore, fino ad arrivare in Duomo davanti a decine di migliaia di persone. C’era anche Berlusconi. Molti tifosi avevano le lacrime agli occhi”.

Il duello con l'Inter?
"Incredibile. Abbiamo giocato una finale ogni weekend per settimane. Eravamo in totale apnea, questa sfida ingrandisce ancora di più questo titolo. Ci lasciamo alle spalle l’Inter, i nostri rivali”.

Che stagione hai vissuto?
“Volevo finire bene, soprattutto perché venivo da un periodo in cui avevo segnato di meno. Questo titolo è il successo di un gruppo che non si è mai arreso e che è stato unito, siamo sempre stati uniti. Da Leao, incoronato miglior giocatore della stagione, a Mike in porta, passando per Sandro, Pierre, che ha avuto un’ottima seconda parte di stagione. Anche Theo è stato fenomenale sulla sinistra. Questo titolo ha un bel accento francese”.

Inizio complicato.
“Ho passato un periodo difficile ad inizio autunno con il Covid, poi ho avuto dolore alla schiena. Ma ho stretto i denti. Sono stato decisivo in partite chiave come con la doppietta nel derby, con il gol a Napoli o il gol contro la Lazio. Si è conclusa la stagione con questa doppietta con il Sassuolo. Finisco con quattordici gol stagionali e quattro assist”.

Quanto pesa Ibra?
“Questo titolo e la mia stagione confermano la mia scelta. Ho tolto a poco a poco il posto a Ibra, ma nella testa del mister non sono mai stato un sostituto di Zlatan; la rotazione era sempre equilibrata quando entrambi eravamo disponibili. Ibra ha chiuso con otto gol in campionato, a 40 anni gioca ancora. E io, a 35 anni, ho dimostrato che posso giocare di più".

Che differenza c'è con la Ligue 1 vinta a Montpellier?
"Con il Montpellier è stato il primo scudetto del club e del tutto inaspettato. Il 19esimo scudetto del Milan qua, un’intera generazione aspettava di vederlo. La città era in delirio".

Il rapporto con Pioli?
"la prima persona con cui ho parlato al mio arrivo. Mi ha convinto in due minuti. È stato un bellissimo incontro. Lui è l’artefice di questo titolo, ci ha messo molta energia. Mi ricorda un po’ Rene Girard per la grinta che ci mette, allena con il cuore”

La mancata convocazione con la Francia ti ha infastidito?
"Per niente, non mi ha dato fastidio. Avevo solo un obiettivo: puntare al titolo con il Milan. Prendo tutto con distacco e serenità. C’è un po’ di delusione, ma nessuna amarezza. So di avere ancora grandi cose da fare, prima con il Milan, poi con la Francia se dovessi tornare".

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