Milan senza tifo anche col Bologna. Curva Sud Milano: "E diserteremo Torino"

Attraverso una storia su Instagram, la Curva Sud Milano ha dato questi aggiornamenti:
TRASFERTA JUVENTUS STADIUM
Nessuna novità sulla vergognosa modalità di vendita dei biglietti con iscrizione obbligatoria al loro sito, pertanto per il 5° anno di fila diserteremo la trasferta a Torino.
MILAN-BOLOGNA
Purtroppo la situazione resta la stessa delle prime due partite a San Siro, anzi forse è peggiorata, pertanto con molto rammarico e dispiacere non ci sarà nessun cambiamento rispetto a Milan-Bari e a Milan-Cremonese.
Nella fanzine che distribuiremo domenica fuori dallo stadio spiegheremo nel dettaglio gli aggiornamenti sulle restrizioni...".
Ricordiamo che in polemica con la politica societaria, la Curva aveva fatto sapere già ad agosto che non sussistono le condizioni per fare il tifo. Nello specifico sono stati vietati quasi tutti i vecchi striscioni, non ci sono stati riscontri da parte della società sui nuovi striscioni e alcuni esponenti della Curva sono finiti nella blacklist con divieto di abbonamento al 2° anello blu.
Marco Pacini, esponente della Curva Sud Milano, intervenendo lo scorso mese al canale YouTube di Luca Serafini, si era espresso in merito:
"A fine luglio, a campagna abbonamenti ampiamente conclusa per quel che riguarda i rinnovi, riceviamo comunicazione ufficiale di questa blacklist. Si fa leva su tre episodi distinti: la contestazione a Casa Milan, il corteo prima della finale di Coppa Italia a Roma e il presidio fuori dal carcere di San Vittore, regolarmente autorizzati dove noi, io in primis, abbiamo esposto un pensiero che era lecito nel rispetto di tutte le opinioni, nel rispetto delle sentenze arrivate successivamente. A seguito di ciò c'è il divieto di abbonarsi al secondo blu per motivi di ordine pubblico. La possibilità di abbonarti in altri settori dello stadio. E qualora mi capitasse la fortuna di trovare un biglietto al secondo blu posso comprarlo. Io come tanti altri ragazzi, la maggior parte incensurati. Mia moglie stessa ha ricevuto una lettera dal Milan, che dice testualmente: "Abbiamo ricevuto una segnalazione dalle Forze dell'Ordine che hai tenuto comportamenti contrari all'Ordine pubblico nel corso del presidio a San Vittore". Ma la polizia rileva una condotta non corretta viene da me e non va a denunciare il fatto al Milan. E sfido chiunque che ci siano stati momenti di tensione e violenza. Lo stesso a Casa Milan, dove c'erano bambini di 4 anni sulle spalle dei papà a vivere una giornata di milanismo. Ora siamo arrivati a un punto dove io non posso dire un'opinione lecita, non posso essere libero di contestare in maniera pacifica una squadra arrivata fuori dalle coppe. Non son libero di andare a Roma dove, dall'altra parte abbiamo visto tifo, striscioni e bandiere e dall'altro il niente. Non per nostra volontà ma perché ce l'hanno imposto. Non posso ritrovarmi al 19 di agosto la comunicazione che certi striscioni non entrano più, altri vedremo, la bandiera di Kilpin non entra perché legato a Curva Sud. Tutta una serie di cose che non ci consentono di fare il tifo".
