Petrucci (pres. FIBA): "Se il calcio pensa che i soldi siano solo suoi, uscisse dal Coni"

Per parlare di mutualità del calcio La Gazzetta dello Sport ha intervistato il presidente della Federbasket Gianni Petrucci. Queste le sue parole: "Vogliamo che si ripristini la mutualità in altro sport professionistico, ovvero nel basket. Io vengo dal mondo del calcio, ma mi sono stufato di vedere provvedimenti riservati al pallone. Qualsiasi nuova norma sugli sport professionistici a squadre deve riguardare calcio e basket, su questo non transigo. Abbiamo i loro stessi diritti".
La Serie A però è contraria a girare una quota di incassi per i diritti tv ad un altro sport.
"Loro hanno ragione a dire che sono il motore dello sport, ma proprio per questo dovrebbero farlo: lo spirito del Comitato Olimpico è quello della solidarietà tra federazioni, che peraltro c’è sempre stata. Quando ero presidente del Coni, una parte di quei soldi veniva data anche alle categorie giovanili. Se si vuole tutto si può fare, persino aiutarsi a vicenda".
Come se ne esce?
"È semplice, la mutualità deve riguardare anche il basket. Il calcio ha il diritto di chiedere quello che ritiene opportuno, lo stesso facciamo noi. Non vogliono dare una loro quota al basket? Io dico che devono farlo e sono convinto che nessun governo possa escluderci. Se il calcio ritiene che i soldi siano solo suoi, uscisse dal Coni".
Quest’idea non si limita alla mutualità giusto?
"Ribadisco, la nostra Serie A come il calcio è uno sport a squadre professionistico, quindi abbiamo i loro stessi diritti. Deve spettarci la quota delle scommesse sulla pallacanestro come organizzatori degli eventi su cui si gioca e dovremo godere dell’eventuale superamento del Decreto Dignità sulle pubblicità del betting negli eventi sportivi. D’altronde anche a noi è stato sulla carta tolto l’organo interno di controllo sui conti per sostituirlo con quello indipendente voluto da Abodi. Allora o tutto o niente, no?".
